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 Genoa Social Forum - parte civile nel processo Diaz

Pubblicato da Redazione 18-07-2005 14:07
:: Giustizia
 

Pubblichiamo l'atto di costituzione di parte civile del Genoa Social Forum nel processo per i fatti accaduti nella scuole Diaz Pascoli e Diaz Pertini nelle giornate di Genova 2001.
Nell'atto sono riportate tutte le imputazioni a carico degli Agenti che intervennero nelle due scuole.
Nell'allegato pubblichiamo l'ordinanza con la quale il Tribunale di Genova ha ammesso la costituzione.

Documento allegato 283.6 kB application/pdf

TRIBUNALE PENALE DI GENOVA
Sezione III
Prima udienza dibattimentale
proc. pen. n. 14525/01 r.g.n.r. - n.2341/02 r.g.gip
nei confronti di Giovanni Luperi+ altri -
Atto di costituzione di parte civile
Il sottoscritto Avv. Dario Rossi del Foro di Genova, difensore e procuratore speciale del GENOA SOCIAL FORUM (di seguito GSF), in persona del suo portavoce e presidente pro tempore, dr. Vittorio Agnoletto, nato a Milano il 06 Marzo 1958 e residente in Milano, Piazza Insubria n. 14 20137 CF n. GNLVTR58C06F205S, elettivamente domiciliato nel suo studio in Piazza Cattaneo n. 26/11, 16128 Genova, come da procura speciale in calce al presente atto
dichiara
di costituirsi parte civile nel proc. pen. n. 14525/01 RG NR - n.2341/02 RG GIP con prima udienza dibattimentale fissata per il giorno 6 Aprile 2005 avanti alla Sezione III del Tribunale Penale di Genova a carico di Giovanni Luperi + altri nei confronti di
1. Luperi Giovanni, n. a La Spezia il 03/01/50, difeso dall'avv. Carlo Di Bugno e dall'avv. prof. Enrico Marzaduri del foro di Lucca, elettivamente domiciliato a Lucca c/o lo studio dell'avv. C. Di Bugno, via Santa Croce n. 64, 55100 Lucca.
2. Gratteri Francesco, n. a Taurianova il 25/02/54, difeso dagli avv Luigi Ligotti del foro di Roma, e dall'avv. Nico D'Ascola del foro di Reggio Calabria, elettivamente domiciliato a Roma c/o lo studio dell'avv. Ligotti, via Benini Rodolfo n. 3, 00191 Roma.
3. Caldarozzi Gilberto, n. a Roma il 20/03/57, difeso dall'avv. Marco Valerio Corini del foro di La Spezia, elettivamente domiciliato a La Spezia c/o lo studio dell'avv. Corini, viale San Bartolomeo n. 169, 19126 La Spezia.
4. Ferri Filippo, n. a Firenze l' 11.1.1968, difeso dall'avv. Marco Valerío Corini del foro di La Spezia, elettivamente domiciliato a La Spezia c/o lo studio dell'avv. Corini, viale San Bartolomeo n. 169, 19126 La Spezia.
5. Ciccimarra Fabio, n. a Napoli il 14/12/70, difeso dell'avv. A. Frojo del foro di Napoli, elettivamente domiciliato a Napoli Via Nicolardi, 52.
6. Dominici Nando, n. a Napoli il 07/03/51, difeso dell'avv. Maurizio Mascia del foro di Chiavari, elettivamente domiciliato c/o lo studio dell'avv. M. Mascia, Via XX Settembre n. 12, 16121 Genova.
7. Mortola Spartaco, n. a Parma il 23/04/59, difeso dall'avv. M. Mascia del foro di Chiavari e dall'avv. Alessandro Gazzolo del foro di Genova, elettivamente domiciliato c/o lo studio dell'avv. M. Mascia, Via XX Settembre n. 12, 16121 Genova.
8. Di Sarro Carlo, n. a Campobasso il 24/07/64 difeso dagli avv. Giuseppe Michele Giacomini, e Pier Giovanni Iunca, entrambi del foro di Genova, elettivamente domiciliato a Genova.c/o lo studio dell'avv. G.M. Giacomini, viale Padre Santo n. 5/11, 16122 Genova.
9. Mazzoni Massimo, n. a Roma il 28.11.1964, res. Roma Via Chiabrera 57 difeso dall'avv. Sergio Usai del foro di Roma elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore, Largo della Gancia n. 5, 00195 Roma.
10. Cerchi Renzo, n. a La Spezia il 9.2.1961 res. Beverino (SP) Via Lorenzo Costa 28, difeso dall'avv. Marco Valerio Corini del foro di La Spezia, elettivamente domiciliato c/o lo studio dell'avv. Corini.
11. Di Novi Davide. n. a Genova il 17.8.1961, res. a La Spezia Via Bragarina 82, difeso dall'avv. Marco Valerio Corini del foro di La Spezia, elettivamente domiciliato c/o il predetto difensore, viale San Bartolomeo n. 169, 19126 La Spezia.
12. Canterini Vincenzo, n. a Roma il 20/02/47, difeso dall'avv. Silvio Romanelli del foro di Chiavari e avv. Rinaldo Romanelli del foro di Genova, elettivamente domiciliato in Roma Via del Castro Pretorio, 3 c/o 1 ° Reparto Mobile di Roma, Polizia di Stato.
13. Fournier Michelangelo n. a Roma il 29.7.63 difeso dall'avv. Silvio Romanelli del foro di Chiavari e dall'avv. Rinaldo Romanelli del foro di Genova, elettivamente domiciliato presso la residenza in Roma c/o 1 Reparto Mobile di Roma, Polizia di Stato, Via Portuense, caserma Stefano Gelsomini
14. Basili Fabrizio n. a Roma il 9.3.66 res.in Roma Via Ardea 27, elettivamente domiciliato in Roma Via Castro Pretorio 3/5, c/o 1 Reparto Mobile di Roma; Polizia di Stato, difeso dagli avv.ti Silvio Romanellí del foro di Chiavari e Paolo Costa del foro di Genova
15. Tucci Ciro, n. a Napoli il 28.9.1954, res. in. Roma Via del Castro Pretorio 3, c/o l° Reparto Mobile di Roma, Polizia di Stato, ivi elettivamente domiciliato, difeso dall'avv. Silvio Romanelli del foro di Chiavari e dall'avv. Patrizio Foschi del foro di Genova
16. Lucaroni Carlo n. a Ronciglione (VT) il 19.11.1954, res. in Roma Via del Castro Pretorio 3, c/o l ° Reparto Mobile di Roma, Polizia di Stato ed ivi elettivamente domiciliato, difeso dall'avv. Silvio Romanelli del foro di Chiavari e dall'avv. Patrizio Foschi del foro di Genova
17. Zaccaria Emiliano, n. a Terracina (LT) il 3.9.1974, res. a Priverno (LT) Via Marittima II nr.153, difeso dall'avv. Porciani Piero del foro di Milano, elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. P. Porciani.
18. Cenni Angelo, n. a Roma il 18.5.1959, res. in. Roma Viale Leonardo Da Vinci 280, difeso dall'avv. Porciani Piero del foro di Milano, elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. P. Porciani
19. Ledoti Fabrizio. n. a Tivoli (Roma) il 15.6.73, res. in. Cineto Romano (Roma) Via Adua 40, difeso dall'avv. Porciani Piero del foro di Milano, elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. P. Porciani
20. Stranieri Pietro, n. a York (Canada) il 13.7.1972, res. a Roma Via Calmiera 127, , difeso dall'avv. Porciani Piero del foro di Milano, elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. P. Porciani.
21. Compagnone Vincenzo , n. a Ceccano (FR) il 12.1.1958, res. in. Roma Via Castro Pretorio 5, c/o 1 Reparto Mobile di Roma, Polizia di Stato, ivi elettivamente domiciliato, difeso dall'avv. Silvio Romanellí del foro di Chiavari e dall'avv. Paolo Costa del foro di Genova.
22. Nucera Massimo, n. a Roma 11/02/73, difeso dall'avv. S. Romanelli del foro di Chiavari, elettivamente domiciliato a Genova c/o lo studio dell'avv. S. Romanelli, Via Galata n. 36, 16121 Genova.
23. Panzieri Maurizio, n. a Vicenza il 16/06/54, difeso dall'avv. S. Romanelli del foro di Chiavari, elettivamente domiciliato presso la residenza in Caserta Via Barduccí 8
24. Troianí Pietro, n. a Roma il 15/12/65, difeso dall'avv. On. Alfredo Biondi del foro di Genova, elettivamente domiciliato a Genova c/o lo studio dell'avv. On. Alfredo Biondi, via Assarotti n. 7, 16122 Genova.
25. Burgio Michele n. ad Alassio il 10.3.1968, ivi res. in Via Virgilio 45/2, difeso dall'avv. Píerluígi Pesce del foro di Savona, dichiaratamente domiciliato presso la residenza in via Virgilio 45/2 Alassio (SV);
26. Gava Salvatore, nato a Roma il 21/7/1970, difeso dall'avv. Marco Valerio Corini del Foro di La Spezia, elettivamente domiciliato c/o lo studio dell'avv. Corini;
27. Fabbrocini Alfredo, nato a Napoli i 22/10/1972, difeso dall'avv. Sergio Cola del Foro di Nola e dall'avv. On Alfredo Biondi del Foro di Genova elettivamente domiciliato presso lo studio dell'avv. S.Cola,via Orazio 31 Napoli;
28. Fazio Luigi, nato a Savelli (CE) il 25/2/1952, difeso dall'avv. Diego Perugini e dall'avv. Sonia Battagliese, entrambi del foro di Roma, dichiaratamente domiciliato presso la residenza in Roma, Via Tenuta del Casalotto 120, palazzo B interno 10.
imputati:
GRATTERI Francesco
LUPERI Giovanni
A) del delitto di cui agli artt. 110, 61 n-2, 479 c.p. perché, partecipando, con funzioni di controllo e comunque, per la qualità rivestita, di responsabilità di comando, all'organizzazione e alla conseguente esecuzione di una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS) dell'edificio scolastico A.Diaz-Pertini, sito in Genova, Via Battisti, con 1'impiego di oltre duecento operatori, tutti appartenenti a vari Reparti ed Uffici della Polizia di Stato, operazione che si concludeva con l'arresto in flagranza di tutte le persone trovate al momento all'interno del medesimo edificio o ritenute comunque occupanti lo stesso, al fine di costruire un compendio probatorio a carico di tutti i predetti arrestati e, quindi, per commettere i reati di cui al capo d'accusa sub b) ed e), nonché per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati in occasione dell'irruzione all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) alla quasi totalità di costoro e, pertanto, per assicurare l'impunità dei reati commessi ai pubblici ufficiali che avevano posto in essere tali condotte, in concorso tra loro e con il Prefetto La Barbera Arnaldo, direttore dell'Ucigos, nonché con gli Ufficiali ed Agenti di P.G., materiali redattori e sottoscrittori degli atti trasmessi all'A.G. in relazione all'arresto di Albrecht Thomas ed altre novantadue persone che venivano denunciate per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale possesso di congegni esplosivi ed armi improprie (relazioni di servizio, verbali d'arresto, perquisizione e sequestro, comunicazione notizia di reato), attestavano fatti e circostanze non corrispondenti al vero.
(Nella fattispecie, costituendo per posizione gerarchica assunta il livello apicale di riferimento per i diversi reparti ed uffici della Polizia di Stato, concretamente presenti ed impiegati nell'operazione predetta ed esercitando di fatto, i poteri connessi a tale funzione gerarchica superiore:
a. di dirigente superiore e vice direttore dell'Ucigos Luperi, da considerarsi riferimento per gli operatori appartenenti alle Digos;
b. di dirigente superiore e direttore del S.C.O. Gratteri, da considerarsi riferimento per quanti appartenevano alle Squadre Mobili ed al Reparto Prevenzione e Crimine;
essendo presenti sui luoghi mentre si svolgevano le operazioni di irruzione all'interno dell'edificio scolastico oggetto della programmata perquisizione, durante le successive operazioni di raccolta degli oggetti e materiali che venivano appresi per essere sottoposti a sequestro, nonché durante la collocazione sempre all'interno del medesimo istituto, del reperto costituito da due bottiglie incendiarie c.d. Molotov, avendo quindi constatato;
- l'effettiva impossibilità di attribuire a tutte ed a ciascuna delle persone occupanti l'edificio i singoli reperti posti in sequestro durante l'operazione, anche per le modalità stesse con le quali la perquisizione era stata condotta;
- l'impossibilità di attribuire agli occupanti dell'edificio il possesso delle due bottiglie Molotov, provenienti da luogo diverso da quello ove ne verrà attestato il rinvenimento, consegnate in loro presenza mentre si trovavano unitamente ad altri funzionari nel cortile antistante l'edificio;
- infine la palese mancanza dei presupposti per operare un arresto in flagranza di tutti gli occupanti dell'istituto, non essendo, fra l'altro, soggettivamente riferibili i reati ipotizzati di resistenza aggravata, lesioni a pubblico ufficiale, tentato omicidio ed associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio;
consapevoli pertanto di quanto nella realtà accaduto, determinavano e inducevano gli Agenti ed Ufficiali di PG presenti, alcuni dei quali loro diretti sottoposti, materiali redattori e sottoscrittori degli atti sopra indicati, ad attestare falsamente, e comunque ne rafforzavano e agevolavano il proposito, non opponendosi, avendone l'obbligo ed il potere, a che attestassero falsamente:
- di aver incontrato violenta resistenza da parte degli occupanti consistita in un fittissimo lancio di pietre ed oggetti contundenti dalle finestre dell'istituto per impedire l'ingresso delle forze di polizia;
- di aver incontrato resistenza opposta anche all'interno dell'istituto da parte degli occupanti che ingaggiavano violente collutazioni con gli agenti di polizia, armati di coltelli ed armi improprie;
- che quanto rinvenuto all'interno dell'istituto e costituito da mazze, bastoni, picconi, assi, spranghe ed arnesi da cantiere era stato utilizzato come arma impropria dagli stessi occupanti, anche per commettere gli atti di resistenza sopra descritti e comunque indicato nella disponibilità e possesso degli arrestati;
- di aver rinvenuto due bottiglie incendiarie con innesco al piano terra dell'istituto perquisito, vicino all'ingresso, in luogo visibile ed accessibile a tutti, così attribuendone la disponibilità ed il possesso indistintamente a tutti gli occupanti 1'edificio
In Genova nella notte del 21 e 22 luglio 2001;
- B) del delitto di cui agli artt.110, 368, comma I e II, 61 n. 2, 81 cpv c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di commettere il reato di cui sub e) nonché per assicurare l'impunità del delitto di cui sub h), nelle medesime qualità di cui al precedente capo ed in concorso con i soggetti ivi menzionati, nonché con le persone di cui al capo o), facendo emergere, con le condotte ivi descritte, gli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato a carico di Albrecht Thomas ed altri novantadue indagati in stato di arresto, diretta alla A.G in data 22.7.2001, incolpavano, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati per i delitti loro ascritti (i.e. associazione a delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie), simulando tracce od elementi materiali di prova a carico delle stesse persone incolpate, procedendo al sequestro come corpi di reato di numerosi oggetti (fra cui 16 coltellini multiuso ed a serramanico, attrezzi provenienti in larga parte dal cantiere esistente presso l'istituto, barre metalliche costituenti supporti di zaini estratte nell'occasione) strumentalmente descritti e qualificati come armi improprie utilizzate dagli indagati o nella loro disponibilità, oltre a due bottiglie Molotov, provenienti da luogo esterno all'istituto e comunque diverso da quello ove ne verrà attestato il rinvenimento nei verbali di perquisizione e di arresto, non riconducibili pertanto ai predetti indagati singolarmente o collettivamente considerati, nonché di vari capi di abbigliamento di colore nero o scuro, nella consapevolezza della impossibilità, anche dolosamente preordinata, di poterne parimenti attribuire ad alcun soggetto il possesso ovvero, determinando, inducendo e comunque consentendo le false attestazioni indicate nel capo di accusa che precede, circa gli atti di resistenza armata e di massa o condotte di resistenza attiva e violenta, tali da giustificare l'uso della forza da parte degli operatori di Polizia che avevano proceduto alla irruzione nell'edificio e il conseguente elevatissimo numero di feriti presenti tra gli arrestati;
- in Genova 22.7.2001;
- CALDAROZZI Gilberto
MORTOLA Spartaco
DOMINICI Nando
FERRI Filippo
CICCIMARRA Fabio
DI SARRO Carlo
MAZZONI Massimo
DI NOVI Davide
CERCHI Renzo
- C) del delitto di cui agli artt. 110, 61 n. 2; 479 c.p. perché, partecipando all'organizzazione (Caldarozzi, Ferri, Mortola, Dominici, Ciccimarra) e alla conseguente esecuzione di una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS) all'edificio scolastico A. Diaz-Pertini, sito in Genova Via Battisti, con l'impiego di oltre duecento operatori, tutti appartenenti a vari Reparti ed Uffici della Polizia di Stato, operazione che si concludeva con l'arresto in flagranza di tutte le persone trovate al momento all'interno del medesimo edificio o ritenute comunque occupanti lo stesso; al fine di costruire un compendio probatorio a carico di tutti i predetti arrestati e, quindi, per commettere i reati di cui ai capo d'accusa sub d) ed e), nonché per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati in occasione della irruzione all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) a ottantasette di costoro e, pertanto, per assicurare l'impunità dei reati commessi ai pubblici ufficiali che avevano posto in essere tali condotte, in concorso tra loro ciascuno come sottoscrittore dei verbali di arresto e/o perquisizione (Mortola e Dominici anche della comunicazione notizia di reato) e con altro ignoto operatore sottoscrittore del verbale di arresto, nonché con gli altri funzionari dirigenti della Polizia di Stato indicati al capo a) e con la persona di cui al capo f) negli atti trasmessi alla A.G. Il 22.7.2001, in relazione all'arresto di Albrecht Thomas ed altre novantadue persone che venivano denunciate per delitti di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie (verbali di arresto, perquisizione e sequestro, comunicazione notizia di reato), attestavano fatti e circostanze non corrispondenti al vero.
- (Nella fattispecie nelle rispettive qualità e ruoli operativi:
Caldarozzi di primo dirigente, vice direttore del Servizio Centrale Operativo;
Mortola di primo dirigente, dirigente della Digos della Questura dì Genova;
Dominici di primo dirigente, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Genova;
Ferri di vice questore aggiunto, dirigente della Squadra Mobile della Questura di La Spezia aggregato alla Questura di Genova;
Ciccimarra, di vice questore aggiunto, in servizio presso la Squadra Mobile di Napoli,aggregato alla Questura di Genova;
Di Sarro, di vice Questore aggiunto in servizio presso la Digos della Questura di Genova
Mazzoni, di ispettore capo in servizio presso il Servizio Centrale Operativo;
Di Novi, di ispettore superiore della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di La Spezia aggregato alla Questura di Genova;
Cerchi, di sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la squadra Mobile della Questura di La Spezia aggregato alla Questura ali Genova;
essendo presenti sui luoghi mentre si svolgevano le operazioni di irruzione all'interno dell'edificio scolastico oggetto della programmata perquisizione, durante le successive operazioni di raccolta degli oggetti e materiali che venivano appresi per essere sottoposti a sequestro, nonché durante la collocazione, sempre all'interno del medesimo istituto, del reperto costituito da due bottiglie incendiarie c.d. Molotov, avendo quindi constatato:
- l 'effettiva impossibilità di attribuire a tutte ed a ciascuna delle persone occupanti l'edificio i singoli reperti posti in sequestro durante l'operazione, anche per le modalità stesse con le quali la perquisizione era stata condotta;
- l'impossibilità di attribuire agli occupanti dell'edificio il possesso delle due bottiglie Molotov, provenienti da luogo diversa da quello ove ne verrà attestato il rinvenimento nei verbali di perquisizione e di arresto:
- infine la palese mancanza dei presupposti per operare un arresto in flagranza di tutti gli occupanti dell'istituto, non essendo, fra l'altro, soggettivamente riferibili i reati ipotizzati di resistenza aggravata, lesioni a pubblico ufficiale, tentato omicidio ed associazione a delinquere finalizzala alla devastazione ed al saccheggio;
attestavano falsamente ( Ciccimarra e Ferri anche come materiali estensori del verbale di arresto, Mazzoni del verbale di perquisizione e sequestro ):
- di aver incontrato violenta resistenza da parte degli occupanti consistita in un fittissimo lancio di pietre e oggetti contundenti dalle finestre dell'istituto per impedire l'ingresso delle forze di polizia;
- di aver incontrato resistenza opposta anche all'interno dell'istituto da parte degli occupanti che ingaggiavano violente colluttazioni con gli agenti di polizia, armati di coltelli ed armi improprie;
- che quanto rinvenuto all'interno dell'istituto e costituito da mazze, bastoni, picconi, assi; spranghe ed arnesi da cantiere era stato utilizzato come arma impropria dagli stessi occupanti; anche per commettere gli atti di resistenza sopra descritti e comunque indicato nella disponibilità e possesso degli arrestati;
- di aver rinvenuto due bottiglie incendiarie con innesco al piano terra dell'istituto perquisito, vicino all'ingresso, in luogo visibile ed accessibile a tutti, così attribuendone la disponibilità ed il possesso indistintamente a tutti gli occupanti l'edificio;
e comunque, benché consapevoli della non corrispondenza dei fatti descritti nei verbali di arresto e di perquisizione e sequestro e nelle informative dì reato a quanto nella realtà accaduto, non si opponevano in tutto o in parte alla falsa rappresentazione in tali atti contenuta;
infine i sottoscrittori del verbale di perquisizione falsamente attestavano la circostanza che durante tale operazione "gli occupanti erano stati resi edotti della facoltà di farsi assistere da altre persone di fiducia ".
in Genova 22.7.2001
D) del delitto p. e p. dagli artt.110. 368, comma 1 e II, 61 n.2 c.p., 81 cpv c.p. perchè, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di commettere il delitto di cui sub E) nonché per assicurare l'impunità del delitto di cui sub H), in concorso con i soggetti menzionati al capo B) nella medesima qualità di cui al precedente capo facendo emergere anche con la condotta ivi descritta, gli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato a carico di Albrecht Thomas ed altri 92 indagati in stato di arresto, diretta alla A.G. in data 22.7.2001, incolpavano, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati per i delitti loro rispettivamente ascritti (i.e. associazione a delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie), simulando tracce od elementi materiali di prova a carico delle stesse persone incolpate, procedendo al sequestro come corpi di reato di numerosi oggetti strumentalmente descritti e qualificati come armi improprie utilizzate dagli indagati o nella loro disponibilità ( fra cui coltellini multiuso ed a serramanico, attrezzi provenienti in larga parte dal cantiere esistente presso l'istituto barre metalliche costituenti supporti di zaini estratte nell'occasione ), nonché di due bottiglie molotov, provenienti da luogo esterno all'istituto e comunque diverso da quello ove ne verrà attestato il rinvenimento nei verbali di perquisizione e di arresto, non riconducibili pertanto ai predetti indagati singolarmente o collettivamente considerati, ovvero ancora sequestrando capi di abbigliamento di colore nero o scuro, nella consapevolezza della impossibilità, anche dolosamente preordinata, di poterne parimenti attribuire ad alcuno un possesso, infine attraverso le false attestazioni indicate nel capo di accusa che precede, circa gli atti di resistenza armata e di massa o condotte di resistenza attiva e violenta, tali da giustificare l'uso della forza da parte degli operatori di Polizia, che avevano proceduto alla irruzione nell'edificio e il conseguente elevatissimo numero di feriti presenti tra gli arrestati;
in Genova 22.7.2001
LUPERI GIOVANNI
GRATTERI FRANCESCO
CALDAROZZI GILBERTO
CICCIMARRA FABIO
FERRI FILIPPO
MAZZONI MASSIMO
CERCHI RENZO
DI NOVI DAVIDE
DI SARRO CARLO
MORTOLA SPARTACO
DOMINICI NANDO
E) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 323 c.p. perché, nelle rispettive qualità e ruoli descritti ai precedenti capi di accusa e nello svolgimento delle loro funzioni, all'esito della operazione di polizia, richiamata nei medesimi capi, nel corso della quale veniva eseguita una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 RD. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS) all'edificio scolastico A.Diaz-Pertini, sito in Genova, Via Battisti, in dolosa violazione di norme di legge ( artt. 13 e 27 Cost., 380, 381, 382, 389 c.p.p.) in concorso tra loro, pervenivano alla decisione e, conseguentemente, eseguivano l'indiscriminato arresto in flagranza di tutte le persone trovate al momento all'interno del medesimo edificio o ritenute comunque occupanti lo stesso, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi. ed armi improprie; in macroscopica assenza di elementi che giustificassero l'adozione di tale misura nei confronti di ciascuna delle predette persone, pur indicando titoli di reato che astrattamente avrebbero consentito l'arresto ad iniziativa della P.G., così intenzionalmente cagionando alle stesse un danno ingiusto consistito nella privazione della libertà personale. (Nella fattispecie, anche avvalendosi delle condotte descritte nei precedenti capi di accusa, veniva eseguito l'arresto di Albrecht Thomas ed altre novantadue persone, tutte senza distinzione denunciate come responsabili dei delitti loro ascritti in concorso (i. e. associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie), senza disporre per ognuno di loro di concreti elementi su cui fondare una responsabilità personale, in particolare:
- deliberatamente omettendo di attribuire a ciascuna il possesso dei vari reperti che venivano posti in sequestro e considerati elementi di prova a carico di tutti gli arrestati;
- strumentalmente qualificando reperti come armi improprie in possesso illegale degli arrestati;
- deliberatamente omettendo di specificare le circostanze concrete dell'arresto di Mark Covell, fermato e gravemente ferito da operatori di Polizia non identificati all'esterno dell'edificio, in fase addirittura antecedente alla irruzione e quindi alla commissione dei reati di resistenza aggravata e violenza a pubblico ufficiale, ovvero le circostanze in cui altri soggetti venivano arrestati, alcuni al di fuori dell'edificio altri colti nel sonno, comunque nella evidente situazione di estraneità quantomeno ad azioni di resistenza;
- dolosamente omettendo di considerare circostanze in fatto concretamente valutabili e quelle sopra indicate, che avrebbero comportato comunque l'obbligo di disporre l'immediata liberazione degli arrestati in particolare l'assoluta non riferibilità a tutti ed a ciascuno della flagrante commissione dei reati contestati.
In Genova 22.7.2001
CANTERINI Vincenzo:
F) Del reato di cui agli artt., 110, 61 n. 2, 479 c.p. per avere, in concorso con le persone menzionate ai capi a.,c), partecipando in veste di comandante del VII Nucleo Sperimentale appartenente al 1 Reparto Mobile di Roma della Polizia di Stato, all'organizzazione e alla conseguente esecuzione di una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 TULPSS) all'edificio scolastico A.Diaz-Pertini, con l'impiego di oltre duecento operatori, tutti appartenenti a vari Reparti ed Uffici della Polizia di Stato, operazione che si concludeva con l'arresto in flagranza di tutte le persone trovate al momento all'interno del medesimo edificio o ritenute comunque occupanti lo stesso, al fine di costruire un compendio probatorio a carico di tutti i predetti arrestati e, quindi, per commettere il reato di cui al capo d'accusa sub g), nonché per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati durante le fasi d'ingresso all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) a ottantasette di costoro, inferte in massima parte da appartenenti al Reparto di cui aveva il diretto comando e, pertanto, per assicurare a se stesso e ad altri pubblici ufficiali l'impunità dei reati cosi commessi, attestato fatti o circostanze non corrispondenti al vero nella relazione di servizio diretta al Questore di Genova ed allegata agli atti trasmessi all'A.G. in relazione all'arresto di Albrecht Thomas ed altri 92, che venivano denunciati per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie, (verbali di arresto, perquisizione e sequestro, comunicazione notizia di reato).
(Nella fattispecie, nella relazione personalmente sottoscritta ed allegata al verbale di arresto trasmesso alla A.G. attestava falsamente che gli appartenenti al Nucleo e Reparto dal medesimo comandato:
- incontravano violenta resistenza da parte degli occupanti, consistita in un fittissimo lancio di pietre e bottiglie dalle finestre dell'istituto per impedire l'ingresso delle forze di polizia;
- incontravano resistenza opposta anche all'interno dell'istituto da parte degli occupanti, che ingaggiavano violente colluttazioni con gli agenti di polizia, armati di coltelli, bastoni ed armi improprie, alcune delle quali rinvenute in tali circostanze;
- in Genova 22.7.2001l
G) del delitto p. e p. dagli artt.110, 368; comma I e II, 61 n. 2 ,81 cpv c.p. Perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire o far conseguire ad altri l'impunità per i delitti di cui al capo h), in concorso con tutte le persone menzionate al capo sub b) e nella medesima qualità di cui al precedente capo, facendo emergere, anche con la condotta ivi descritta, gli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato a carico di Albrecht Thomas ed altri 92 indagati in stato di arresto, diretta alla A.G in data 22.7.2001, incolpava, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati per i delitti loro rispettivamente ascritti (i.e. associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie), formando le false attestazioni indicate nel capo di accusa che precede circa gli atti di resistenza armata e di massa o condotte di resistenza attiva e violenta tali da giustificare l'uso della forza da parte degli operatori di Polizia che avevano proceduto alla irruzione nell'edificio e il conseguente elevatissimo numero di feriti presenti tra gli arrestati;
in Genova 22.7.2001.

CANTERINI Vincenzo
FOURNIER Michelangelo
BASILI Fabrizio
TUCCI Ciro
LUCARONI Carlo
ZACCARIA Emiliano
CENNI Angelo
LEDOTI Fabrizio
STRANIERI Pietro
COMPAGNONE Vincenzo
H)Delitto p. e p. dagli arrt. 110, 40, 81 cpv., 61 n. 9, 582,585, 583 c.p. perché, nelle rispettive qualità di comandante,vice comandante e capi squadra del VII Nucleo del 1° Reparto Mobile di Roma, nel corso di una operazione di perquisizione ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS) all'edificio scolastico A.Diaz-Pertini,sito in Genova Via Battisti, in concorso con altri Ufficiali ed Agenti appartenenti al medesimo e ad altri reparti ed uffici della Polizìa di Stato, parimenti impegnati nella predetta operazione per ordine di servizio ( in particolare appartenenti al Servizio Centrale Operativo ,alle Squadre Mobili di Genova, Roma, L'Aquila, Napoli, Padova,Parma, La Spezia, Nuoro alle Digos di Genova, Torino, Firenze, Napoli, Padova) nonché con altro personale della Polizia di Stato, non meglio identificato e comunque intervenuto all'interno del predetto edificio scolastico , con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, cagionavano lesioni personali varie, anche gravi, alle persone presenti all'interno del predetto edificio, colpite con sfollagente in dotazione o con altri atti di violenza, commettendo il fatto direttamente o comunque agevolando o non impedendo ad altri tale condotta, dolosamente eccedente, nel contesto operativo, i limiti del legittimo uso di mezzi di coazione fisica eventualmente occorrenti e che pertanto avevano, nella qualità e nel ruolo rivestiti, l'obbligo giuridico di impedire, così abusando della qualifica di pubblico ufficiale ( nella fattispecie, gli operatori di Polizia appartenenti ai vari reparti e, fra questi, in prima posizione il VII Nucleo del 1° Reparto Mobile di Roma in cui agivano inquadrati, facevano irruzione in massa all'interno dell'edificio da perquisire,ove al loro sopraggiungere si trovavano ospitati gli occupanti e irrompevano, dapprima in gran parte in un ampio locale al piano terra, temporaneamente adibito a dormitorio, ove erano presenti numerose persone e, in rapidissima successione, si portavano ai piani superiori dell'edificio, raggiungendo altre persone ivi rifugiate, in particolare al piano primo, in ogni occasione colpendo con violenza le persone predette,tutte in palese atteggiamento di non offensività e di resa, in talune occasioni infierendo più volte sulle stesse già colpite , a terra, sanguinanti e ferite, utilizzando i manganelli rispettivamente in dotazione o sferrando calci ed in particolare cagionando lesioni a :
Albrecht Thomas Daniel, colpito con manganellate alla testa e in tutto il corpo e con calci al petto e alle gambe (trauma cranico epidurale, ferite lacero contuse multiple, in regione parietale sinistra,occipitale sinistra e coronarica destra, contusione emitoracica sinistra, ricoverato dal 22/7 al 01/08/01, con operazione di craniotomia frontale sinistra);
Aleinikovas Tomas, colpito con manganellate (contusione spalla destra e sinistra, contusione alla piramide nasale);
Allueva Fortea Rosana, colpita con manganellate e con mobilia scagliata dagli agenti ( contusione piramidale nasale, contusione alla spalla sinistra,ginocchio e gomito destri,ematoma alla coscia sinistra) ; Bachmann Brina Agnes, colpita mentre si trovava a terra con manganellate (contusione al gomito e avambraccio destro, vasto ematoma alla coscia e al gluteo destro);
Balbas Ruiz Aitor, colpito con manganello, con calci e pugni e attinto da una sedia scagliatagli addosso ( contusione ecchimotica alla caviglia sinistra, alla coscia sinistra e all'avambraccio sinistro, contusione in regione dorsale e spalla sinistra, escoriazione sottoascellare sinistra )
Baro Wolfgang Karl, colpito con calci e manganellate (frattura cranica in sede parietale superiore, ematoma del vertice, emorragia intratoracica,vertigini postraumatiche, contusioni multiple con suggellazione parzialmente estesa ed ematomi su tutte le quattro estremità .castole, fianchi,viso e schiena, sospetta infrazione dell'esterno superiore del femore sinistro);
Barringhaus Georg, colpito con numerosi colpi di manganello e con un calcio al volto ( trauma cranico facciale con ferita lacero contusa al naso, trauma tibiale anteriore destro conferita lacero contusa);
Bartesaghi Gallo Sara, colpita con manganello alla testa, alle gambe alla spalla e al braccio sinistri ( trauma cranico, con ferita lacero contusa, contusione alla coscia destra );
Bertola Matteo, colpito con manganello alla testa al dorso e alla fronte (trauma cranico ,ferita sopracciglio destro e cuoio capelluto, dorsalgia);
Blair Jonathan Norman , colpito con manganellate mentre era a terra coperto dal corpo di altra persona (ematomi vari, contusione escoriata al ginocchio sinistro)
Bodmer Fabienne Nadia, colpita con manganellate e calci alla schiena, alle mani , alle braccia e alle castole (frattura del dito indice della mano sinistra, frattura IX vertebra destra,contusioni varie alla schiena ,contusione dito medio e anulare mano destra) ;
Baumann Barbara, colpita con manganellate e un calcio al fianco (trauma cranico, con ferita lacero contusa, contusioni multiple, contusioni ecchimotiche in regione dorsale ed emitorace sinistro, ematoma in regione lombare destra, contusione ed ematoma alla mano sinistra, fi e in regione parietale sinistra)
Bruschi Valeria, percossa con manganellate ( ecchimosi varie, ematoma all'avambraccio sinistro, gluteo sinistro e polpaccio destro)
Buchanan Samuel , colpito con manganellate alle braccia, alla testa e alle gambe( contusione in sede sovratemporale sinistra escoriata con ematoma, contusione escoriata al vertice,contusione con ecchimosi al braccio, spalla e avambraccio sinistro)
Cederstrom Ingrid Thea , colpita con manganello ( contusione ecchimotica in regione dorsale);
Cestaro Arnaldo, colpito con manganellate alla testa, al braccio e alla gamba (frattura scomposta con distacco osseo del III distale dell'ulna destra, distacco del processo stiloideo, frattura lievemente scomposta del II distale del perone destro, fratture costali multiple a destra, ricoverato dal 23 al 27/7/01, lesioni gravi con conseguente incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre 40 gg, nonché indebolimento permanente dell'organo della prensione e della deambulazione );
Chmìelewski Michael , colpito con manganellate (trauma cranico, ferita da taglio al padiglione auricolare sinistro, escoriazioni multiple);
Coelle Benjamin , colpito con manganellate prima in testa e poi, caduto a terra, all'anca, sulle gambe, al volto (frattura doppia di mandibola e condilo sinistri, frattura zigomatica destra, ricoverato dal 22 al 30/7/01, lesioni gravi per la conseguente incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre 40 gg, indebolimento permanente
dell'organo della masticazione );
Cunningham David John, colpito ripetutamente con manganellate e calci (trauma cranico in politraumatizzato);
Digenti Simona, colpita con manganello alla testa e alla schiena (contusioni ecchimotiche alla base posteriore del colo, alla spalla destra e sinistra, regione scapolare,regione dorsale,escoriazione all'arcatasopraccigliare sinistra, ematoma dorso mano destra) ;
Doherty Nicola Anne, colpita con manganello in più parti del corpo (
trauma cranico frattura distale radio destra ,ematoma gluteo sinistro,
contusioni viso e braccio destro, lesioni gravi per la conseguente
incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre 40 gg, con
postumi da valutare ulteriormente );
Dreyer Jeannette Sibille,colpita con manganello alla mano destra e al
braccio sinistro (frattura composta III metacarpo mano destra,
contusione avambraccio sinistro);
Duman Mesut, colpito con calci e manganellate alle spalle, alle
braccia, alla schiena e alle gambe ( contusione ecchimotica coscia
destra, frattura dell'ulna sinistra, lesioni gravi per la conseguente
incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre 40 gg, con
postumi da valutare ulteriormente );
Felix Marcuello Fabio,colpito con manganello, con calci e pugni, alla
testa, alla schiena e alla gamba destra ( trauma cranico con ferita
lacero contusa in regione occipitale;)
Galloway Ian Farrel, colpito ripetutamente con manganello ( trauma
cranico non commotivo, contusioni multiple, contusione emìtorace
sinistro e regione retroauricolare sinistra, contusione ecchimotiche
multiple al dorso e regione lombare,escoriazione ginocchio sinistro );
Gieser Michael Roland, colpito con calci e manganellate (
policontusioni in sede occipitale zigomo sinistro,labbro
superiore,braccio e dorso mano sinistra, fianco sinistro, glutei,caviglia
sinistra e gamba sinistri
Giovannetti Ivan Michele, colpito ripetutamente con manganellate e
calci ( trauma cranico, ferita lacero contusa al cuoio
capelluto,contusioni alla schiena e arti superiori, ematomi plurimi ai
glutei ,coscia destra e faccia);
Gol Suna, colpita con manganellate e calci alla testa , alla schiena e alla
gamba (trauma cranico,contusione spalla destra, contusioni toraciche
,glutei e polpaccio destri);
Guadagnucci Pancioli Lorenzo,colpito con manganellate_ (frattura dello
scafoide, contusioni addominali e toraciche, ferita lacero contusa
all'avambraccio destro e ginocchio sinistri);
Hager Morgan Catherine,colpita con un calcio al volto e
successivamente con manganellate ( trauma cranico,trauma colonna
cervicale,nonché spalle, emitorace sinistro, mani e polsi, ginocchio
destro, frattura metacarpo destro, I falange V dito destro, frattura costale X costa sinistra, contusione ecchimotica in sede
lombare,glutei,coscia,gamba e piede sinistro );
Haldimann Fabian, colpito con manganelli e calci ( trauma cranico con ferita lacero contusa, contusione ecchimotica emitorace destro e lombare sin., ritenzione acuta di urina,infrazione ulnare sinistra, contusione lombare, stato di stress postraumatico, lesioni gravi con conseguente incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre 40 gg) ;
Heglund Cecilia, colpita con manganello ( ematoma al braccio destro);
Herrero Villamor Dolores, colpita con manganellate al braccio destro e occipite sinistro (trauma cranico, frattura scomposta distale ulna destra);
Hermann Jochen, colpito con manganellate alla testa al volto e al braccio (trauma cranico commotivo, frattura ossa nasali, trauma contusivo mascellare superiore,ferita lacero contusa al capo, contusione
ecchimotica diffusa emitoracica-sinistra);
Hermann Jens, colpito con manganellate e numerosi calci alle mani,
alla testa , al torace ( trauma cranico, ferita lacero contusa in regione
frontale, danno all'apparato uditivo destro reversibile, contusioni
multiple al torace, vasto ematoma alla spalla destra e braccio destro, al
braccio sinistro, alla coscia sinistra, al ginocchio destro, al gluteo
laterale destro);
Hinrichmeyer Thorsten, percosso con manganello al petto,alla schiena,
al bacino, alle gambe e alle mani ( contusioni spalle, fianco sinistro,
coscia sinistra, fianco destro);
Jonasch Melante, colpita con manganellate alla testa e in varie parti del
corpo, presa a calci nel petto, nella pancia già ferita alla testa e
sanguinante, nuovamente colpita, a terra immobilizzata, con calci alla
testa ( trauma cranico cerebrale, con frattura della rocca petrosa
sinistra, ematomi cranici vari,policontusioni al dorso,spalla e arto
superiore destro, frattura della mastoide sinistra, ematomi alla schiena
e alle natiche, ricoverata in prognosi riservata dal 22 /7 al 1/8 del
2001);
Kerkmann Dirk, colpito ripetutamente con manganello al volto,alla
schiena e ai reni ( ferita sanguinante alla guancia e in regione
occipitale, contusioni alla schiena ed ai reni );
Kress Holger ,percosso con manganellate e calci (trauma cranico, ferita
lacero contusa alla fronte e filtro nasale, trauma facciale,contusione
alla spalla sinistra, ferita lacero contusa al labbro superiore e
contusione escoriata alla regione tibiale);
Kutschkau Anna Julia, colpita con manganellate e ripetutamente con
calci ( frattura margine anteriore del mascellare,trauma cranico
facciale,perdita traumatica dentale 13 e 21,sublussazionel2,l 1, lesioni
gravi per il conseguente indebolimento permanente dell'organo della
masticazione, con postumi da valutare ulteriormente );
anaspa Claver Antonio,percosso con manganellate (contusione spalla
sinistra,avambraccio e polso sinistri con piccolo distacco processo
stiloideo ulnare);
Lelek Stella , colpita con manganellate e un calcio (contusioni in
regione dorsale e addominale);
Luthi Nathan Raphael,colpito ripetutamente sulla testa, spalle e alle
costole( contusione regione scapolare destra diagnosticata );
Martensen Nieis colpito con manganellate, colpito ripetutamente a calci
già a terra e ferito e investito dal getto di polvere di estintore sulle
ferite sanguinanti (ferita lacero contusa al mento,contusione cranio
facciale,contusione spalla e gamba destra, lesioni gravi per la
conseguente incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre
40 gg, con postumi da valutare ulteriormente );
Martinez Ferrer Ana, colpita con manganellate e attinta da una sedia
scagliatale addosso ( frattura IV metacarpo mano sinistra,
policontusioni, ricoverata dal 22 al 26/7/01, lesioni gravi per la
conseguente incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre
40 gg, con postumi da valutare ulteriormente );
Masso Guillelmo ,colpito con manganellate e calci alla testa, al collo,
alle spalle e alle mani (trauma cranico commotivo, contusione cervicale,
ricoverato dal 22 al 23/7/01)
Me Quillian Panici, colpito ripetutamente con manganellate (trauma
cranico,ferita lacero contusa al cuoio e ap eliuto, frattura processo
stiloideo ulna sinistra, contusioni multiple)
Mirra Christian, colpito con manganello e con calci alle broccia, alle
gambe e alla testa (trauma cranico,ferita lacero contusa al cuoio
capelluto e sopracciglio destro, ricoverato dal 22 al 24.7.01),
Moret Fernandez David ,colpito ripetutamente con manganello (frattura
del III dito della mano sinistra, frattura del condilo del gomito destro,
trauma cranico, ematoma al fianco destro, gluteo e coscia destri, lesioni
gravi per la conseguente incapacità di attendere alle normali
occupazioni per oltre 40 gg, con postumi da valutare ulteriormente );
Moth Richard Robert, colpito con manganellate e calci ( trauma
cranico,ferite al cuoio capelluto e gamba destra)
Nathrat Achim, colpito con manganello (contusione al braccio e fianco
destro )
Nogueras Corrai Francho, colpito con manganellate e con mobilia
scagliata addosso (trauma cranico,infrazione perone destro, contusioni
multiple al braccio e avambraccio sinistri,spalla,fianco e caviglia
sinistri, lesioni gravi per la conseguente incapacità dì attendere alle
normali occupazioni per oltre 40 gg, con postumi da valutare
ulteriormente );
Olsson Hedda Patarina , colpita con manganello (contusione regione
dorsale);
Ottovay Katarin Daniela,colpita con manganello, al collo,gola,alle
braccia e alla schiena ( contusione escoriata regione mentoniera,rattura scomposta al IV distale ulna sinistra, escoriazione al mento, mialgia cervicale ricoverata dal 24 al 29. 7.01 );
Patzke Jan,colpito con manganello alla schiena e alla nuca e al fianco destro ( contusione escoriata cavo ascellare destro, spalla destra, dorso e spalla sinistra, base del collo posteriormente);
Patzke Julia, colpita con manganello( trauma cranico contusione mano sinistra,contusione coscia e dorso destro);
Perrone Vito,colpito con manganello alle braccia, spalle e testa ( trauma cranico,traumi confusivi alla spala sinistra, emitorace,arto superiore sinistro e mano destra);
Petrone Angela,colpita con manganello ad una gamba ( contusione coscia sinistra);
Pollok Rafael Johann, percosso con manganello, calci e pugni su tutto il corpo (trauma cranico, frattura III distale ulna destra, contusione toracica, contusioni multiple, ferita lacero contusa al cuoio capelluto, alla gamba destra,ricoverato dal 22 al 23. 7.01);
Primosig Federico,colpito con manganellate e calci in particolare alle gambe e alla testa(trauma cranico,ferite lacero contuse multiple al cuoio capelluto,escoriazioni multiple agli arti e al tronco e al gluteo sinistro,frattura della falange prossimale del V dito,distorsione polso sinistro,ricoverato dal 22.7 al 1.8.01);
Provenzano Manfredi, ripetutamente percosso con manganello alla testa e alla schiena (trauma cranico,sospetta infrazione del processo stiloideo ulnare, trauma facciale,ferita lacero contusa alla fronte e filtro nasale, padiglione auricolare destro, trauma confusivi multipli al dorso,ricoverato dal 22 al 25.7.01);
Reichel Ulrich ,colpito con manganello e calci alla testa, alle mani,braccia, spalla ,fianco e gamba destra (trauma cranico,ferita lacero contusa cuoio capelluto, dorso naso, infrazione distale del radio-frattura del II e IV dito della mano destra,frattura ossa proprie del naso,multiple contusioni alla scapola destra, arcata costale e coscia destra);
Resche Kai Manfred,colpito con manganello alla schiena e con un pugno allo stomaco (diagnosticato trauma confusivo in regione posteriore del torace, contusioni in regione scapolare,spalla destra e dorso); Samperiz Francisco Javier, colpito con manganello (contusione spalla e omero destro,ferita lacero contusa al ginocchio sinistro,contusione toracica);
Sanz Mandrazo Francisco Javier , colpito con manganello (contusioni escoriate agli arti inferiori, contusione ecchimotica in regione occipitale,ematoma braccio e costato destro,ferita lacero contusa alla gamba e cresta tibiale sinistra);
Scala Roberta, colpita con manganello e con una sedia scagliata al braccio destro(contusione alla gamba destra,in regione dorsale e avambraccio destro);
Schleiting Mirco, colpito con manganellate e calci alla testa, alla
schiena e alle gambe (diagnosticati trauma cranico, ferita lacero
contusa in regione frontale,contusioni alle broccia);
Schmiderer Simon, colpito con manganellate alla testa e agli arti
superiori (trauma cranico con ferita lacero contusa , contusioni
multiple);
Sibler Steffen colpito con manganellate (trauma cranico conferita lacero contusa, ferita
sanguinante alla tibia destra ed ematomi sparsi su tutta la parte destra del corpo);
Sicilia Heras Jose Luis,colpito con manganellate alla testa e benché
sanguinante ancora colpito allo stesso modo e con calci (trauma
cranico,trauma confusivo emitorace sinistro con vasto ematoma
sottocutaneo parete posteriore,contusioni multiple,frattura di archi
costali Vili e IX destri, ferita lacero contusa al cuoio
capelluto,ricoverato dal 22 al 26.7.01, lesioni gravi per la conseguente
incapacità di attendere alle normali occupazioni per oltre 40 gg, con
postumi da valutare ulteriormente);
Sieve-wright Kara, colpita con calci e manganellate__(trauma
cranico,contusione alla gamba sinistra,ematomi multipli alla
coscia,anca e braccio sinistri);
Sparks Sherman David,colpito con manganellate e calci (trauma
cranico con ferita lacerocontusa al cuoio capelluto,contusione
ali'emitorace sinistro,contusioni multiple, trauma testicolare destro);
Tomelleri Enrico,colpito con manganello e con una sedia scagliata allo
zigomo sinistro (trauma facciale e gamba destra);
Von Unger Moritz, colpito con manganellate alla nuca ,alla spalla e al
gomito sinistro e con calci alle gambe ( contusioni gomito sinistro e
gamba) ;
Wiegers Daphne . colpita con manganellate e con calci (ferita lacero
contusa al sopracciglio superiore sinistro,trauma cranio
facciale,frattura stiloideo ulnare sinistra, frattura scomposta ossa
nasali proprie, lesioni gravi per la conseguente incapacità di attendere
alle normali occupazioni per oltre 40 gg, con postumi da valutare
ulteriormente);
Zapatero Garcia Guillermina, colpita con manganellate ( contusione
alla spalla destra ed ematoma spalla destra);
Zehatschek Sebastian, colpito con manganellate _(trauma cranico orbita
destra,spalla destra e torace );
Zeuner Anna Katharina , colpita con manganello (escoriazione labbro
superiore e contusione al braccio destro);
Zuhlke Lena ,percossa ripetutamente con manganellate alla testa e alle
spalle,caduta a terra percossa con calci alla schiena e al petto, presa
per i capelli e sollevata , calciata in mezzo alle gambe, sbattuta contro
un muro, manganellata ancora e presa a calci al petto e al ventre,
successivamente trascinata per i capelli lungo alcune rampe di scale,
colpita ancora da tutti i lati con manganelli( trauma toraco-addominale, fratture costali con pneumotorace a destra e contusione polmonare -
trauma cranico - contusioni multiple, ricoverata dal 22 al 31/7/01, lesioni gravi per il conseguente indebolimento del 30% della funzione respiratoria e della locomozione del braccio e collo, con postumi da valutare ulteriormente); In Genova nella notte del 21 e 22 luglio 2001.
NUCERA Massimo
I) Del delitto di cui agli artt. 479, 110, 61 n. 2 c.p. perché, in qualità di agente in servizio presso il VII Nucleo del 1 ° Reparto Mobile di Roma della Polizia di Stato, in concorso con l'ispettore capo Panzieri Maurizio, aggregato al medesimo Nucleo e con il comandante Canterini Vincenzo, nonchè con gli Agenti e Ufficiali di PG sottoscrittori e redattori degli atti trasmessi alla A.G. relativi all'arresto di Albrecht Thomas ed altri 92 indagati (verbale di arresto, perquisizione e sequestro, comunicazione notizia di reato) e con le persone di cui al capo sub a) , redigendo annotazione di servizio in cui descriveva il proprio operato durante l'intervento di irruzione all'interno dell'edificio scolastico Diaz Pertini sito in Genova Via Battisti, oggetto di una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS), falsamente attestava di essere stato attinto da ignoto aggressore con una coltellata vibrata all'altezza del torace, che provocava lacerazioni alla giubba della divisa indossata e al corpetto protettivo interno, così avvalorando quanto descritto negli atti di arresto e di perquisizione e sequestro circa il comportamento di resistenza armata posta in essere dagli arrestati e le altre false attestazioni menzionate nel capo sub f), essendo altresì formale sottoscrittore dei predetti verbali; fatto aggravato perché commesso al fine di costruire un compendio probatorio a carico di tutti i predetti arrestati e, quindi, per commettere il reato di cui al capo d'accusa sub l). nonché per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati durante le fasi d'ingresso all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) a ottantasette di costoro, inferte in massima parte da appartenenti al proprio Reparto e, pertanto, per assicurare a se stesso o ad altri pubblici ufficiali 1'impunità dei reati così commessi.
In Genova il 21 ed il 22.7.01.

L) del delitto di cui agli artt. 368 comma I e II, 110, 81 c.p.v , 61 n. 2 c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire o far conseguire ad altri l'impunità per i delitti di cui al capo h) in concorso con le persone di cui al capo sub b) e nella qualità di cui al precedente capo, facendo emergere, anche con la condotta ivi descritta, gli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato carico di Albrecht Thomas ed altri 92 indagati in stato di arresto, diretta alla A. G. in data 22.7.2001, incolpava, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati per i delitti loro rispettivamente ascritti (i. e. associazione a delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie) ed in particolare nella annotazione di servizio a sua firma trasmessa in allegato alla predetta comunicazione di notizia di reato, incolpava, sapendola innocente, persona non identificata ma compresa tra i predetti indagati, del delitto di tentato omicidio in suo danno, commesso con le modalità in tale atto descritto, nonché simulava tracce ed elementi materiali di prova a carico della stessa persona incolpata, provocando lacerazioni da taglio agli indumenti nell'occasione indossati (corpetto protettivo e giacca della divisa di ordinanza) o facendo da altri compiere la predetta operazione, con un coltello che veniva poi sequestrato in quanto corpo del reato ed il cui possesso era attribuito al presunto aggressore;
in Genova il 21 ed il 22.7.01.
PANZIERI Maurizio
M) Del delitto di cui agli artt. 479, 110 , 61 n. 2 c.p. perché, in qualità di ispettore capo, aggregato al VII Nucleo del l ° Reparto Mobile di Roma della Polizia di Stato, in concorso con l'agente Nucera, in forza al medesimo Nucleo e con il comandante Canterini Vincenzo, nonché con gli Agenti e Ufficiali di PG sottoscrittori e redattori degli atti trasmessi alla A.G. relativi all'arresto di Albrecht Thomas ed altri 92 indagati (verbale di arresto, perquisizione e sequestro, comunicazioni notizia di reato) e con le persone di cui al capo sub a), redigendo annotazione di servizio in cui descriveva il proprio operato durante l'intervento di irruzione all'interno dell'edificio scolastico Diaz Pertíni sito in Genova Via Battisti, oggetto di una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 (TULPSS), falsamente attestava di aver assistito ad un episodio in cui l'agente Nucera, entrato assieme a lui e ad altro personale in una stanza posta al secondo piano dell'edificio in questione, "avanzava e fronteggiava una persona munita di un oggetto, con il quale ingaggiava una colluttazione", ed inoltre che "a seguito dell'intervento dell'altro personale componente la squadra" tale soggetto "veniva accompagnato nel punto di raccolta ", essendo successivamente venuto a conoscenza che "il summenzionato giovane era munito di arma da taglio" con la quale aveva posto in essere l'aggressione ai danni dell'agente, così avvalorando quanto descritto nei verbali di arresto e di perquisizione e sequestro circa il comportamento di resistenza armata posta in essere dagli arrestati e le altre false attestazioni menzionate nel capo sub f), essendo altresì formale sottoscrittore dei predetti verbali; fatto aggravato perché commesso al fine di costruire un compendio probatorio a carico di tutti i predetti arrestati e, quindi, per, commettere il reato di cui al capo d'accusa sub n), nonché per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati durante le fasi d'ingresso all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) a ottantasette di costoro, inferte in massima parte da appartenenti al proprio Reparto e, pertanto, per assicurare a se stesso o ad altri pubblici ufficiali l'impunità del reati così commessi.
In Genova il 21 ed i1 22.7.01
N) del delitto di cui agli artt. 368 comma I e II, 110, 81 cpv , 61 n. 2 c.p. perché, con piú azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire o far conseguire ad altri l'impunità per i delitti di cui al capo h); nella qualità di cui al precedente capo ed in concorso con le persone ivi menzionate, facendo emergere, anche con la condotta ivi descritta, gli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato a carico di Albrecht Thomas ed altri 92 indagati in stato di arresto, diretto alla A.G in data 22.7.2001, incolpava, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati per i delitti loro rispettivamente ascritti (i. e. associazione a delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di congegni esplosivi ed armi improprie ) ed in particolare nella annotazione di servizio a sua firma; trasmessa in allegato alla predetta comunicazione di notizia di reato, incolpava, sapendola innocente, persona non identificata ma compresa tra i predetti indagati, del delitto di tentato omicidio in danno dell'agente Nucera, commesso con le modalità in tale atto descritte, nonché, simulava tracce ed elementi materiali di prova a carico della stessa persona incolpata, provocando lacerazioni da taglio agli indumenti nell'occasione indossati (corpetto protettivo e giacca della divisa di ordinanza) o facendo da altri compiere la predetta operazione, con un coltello che veniva poi da lui sequestrato in quanto corpo del reato ed il cui possesso era attribuito al presunto aggressore;
in Genova 22.7.2001.
TROIANI Pietro
O) Del delitto di cui agli artt. 110, 368 c. 1 e 2 c.p. perché , in concorso con le persone indicate nel capo di cui sub b) e con l'assistente Burgio Michele, suo diretto sottoposto; facendo emergere alcuni degli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato a carico di Albrecht Thomas ed altri 92 coindagati in stato di arresto, per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di armi da guerra ed esplosivi. diretta all'A.G. in data 22.7.01, incolpava, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati, simulando tracce materiali costituenti elementi di prova a carico di costoro. (Nella fattispecie, nella qualità di vice Questore aggiunto al comando di operatori appartenenti al Reparto Mobile della Polizia di Stato non meglio identificati, fra cui l'Assistente Burgio, del 1° Reparto Mobile di Roma. essendo intervenuto con funzioni di supporto e comunque per assicurare le condizioni di sicurezza esterne nei luoghi ove era in corso una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS) presso l'edificio scolastico A.Diaz-Pertini, consegnava, per il tramite dell'assistente Burgio da lui all'uopo diretto, due bottiglie incendiarie del tipo c.d. Molotov a colleghi e funzionari di polizia superiori per grado, intenti alle operazioni di perquisizione ed in particolare alla ricerca di armi che riconducessero agli occupanti dell'edificio la responsabilità degli scontri avvenuti con le forze dell'ordine nei giorni precedenti e l'appartenenza al gruppo definito "Black Bloc", così fornendo la prova sotto la specie del rinvenimento del corpo di reato a carico degli occupanti l'edificio in cui era in atto la perquisizione, o comunque consentendo che ne fosse evidenziata, nei verbali di arresto e di perquisizione e sequestro, la disponibilità in capo ai soggetti perquisiti, nella consapevolezza della innocenza di costoro, avendo infatti egli stesso constatato o esattamente appreso il rinvenimento delle medesime bottiglie da parte di altro personale di polizia in luogo e contesto anche temporale assolutamente diversi.
In Genova nella notte tra il 21 ed il 22.7.01.
P) del delitto p. e p. dagli artt. 2 e 4 L. 2 ottobre 1967 n. 865, 110, 61 n.2 e 9 c.p. per avere, al fine di commettere il delitto di cui al capo che precede e nella qualità ivi menzionata, in concorso con l'assistente Burgio Michele, detenuto e portato illegalmente in luogo pubblico due bottiglie incendiarie tipo 'molotov" da considerarsi arma da guerra (nella fattispecie operando senza alcun legittimo titolo, portava le predette armi, rinvenute nel pomeriggio del 21.7.2001 in Genova, nelle adiacenze di Corso Italia e mai sottoposte formalmente a sequestro quale corpo di reato per essere messo a disposizione della A.G. a bordo di un automezzo di servizio, trasportandole dalla Questura di Genova a Piazza Merani e da lì all'istituto scolastico Armando Diaz-Pertini, ove poi le consegnava ad altri colleghi e funzionari); fatto commesso abusando delle qualità di pubblico ufficiale ed in violazione dei doveri inerenti alla funzione esercitata.
In Genova il 21 e 22.7.2001
BURGIO Michele
Q) Del delitto di cui agli artt. 110, 368 c. 1 e 2 c.p. perché, in qualità di assistente della Polizia di Stato in servizio presso il I° Reparto Mobile di Roma ed in concorso con Troiani Pietro, suo diretto superiore gerarchico e con le persone indicate nel capo di cui sub b), facendo emergere alcuni degli elementi di responsabilità evidenziati nella comunicazione di notizia di reato a carico di Albrecht Thomas ed altri 92 coindagati in stato di arresto, per i delitti di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione ed al saccheggio, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, possesso di armi da guerra ed esplosivi, diretta all'A.G. in data 22.7.01, incolpava, sapendolo innocente, ciascuno dei predetti indagati, simulando tracce materiali costituenti elementi di prova a carico di costoro. (Nella fattispecie, agendo al comando del superiore Troiani, essendo intervenuto con altro personale appartenente al I Reparto Mobile di Roma, non meglio identificato, con funzioni di supporto e comunque per assicurare le condizioni di sicurezza esterne nei luoghi ove era in corso una perquisizione ad iniziativa autonoma ex art. 41 R.D. 18 giugno 1931 n. 773 ( TULPSS) all'edificio scolastico A.Diaz-Pertini, consegnava due bottiglie incendiarie del tipo c.d. Molotov a colleghi e funzionari di polizia superiori per grado, intenti alle operazioni di perquisizione, in particolare alla ricerca di armi che riconducessero agli occupanti dell'edificio la responsabilità degli scontri avvenuti con le forze dell'ordine nei giorni precedenti e l'appartenenza al gruppo definito "Black Bloc", così fornendo la prova sotto la specie del rinvenimento del corpo di reato a carico degli occupanti l'edificio in cui era in atto la perquisizione, o comunque consentendo che ne fosse evidenziata, nei verbali di arresto e di perquisizione e sequestro, la disponibilità in capo ai soggetti perquisiti, nella consapevolezza della innocenza di costoro, avendo difatti egli stesso previamente ricevuto a bordo di un automezzo da lui condotto le medesime bottiglie da parte di altro personale di polizia in luogo e contesto anche temporale assolutamente diversi).
In Genova, il 21 e 22.7.01.
R) del delitto di cui agli artt. 2 e 4 L. 2 ottobre 1967 n. 865, 110, 61 n. 2 e 9 c.p, perché, in concorso con Troiani Pietro, al fine di commettere il delitto di cui al capo che precede, deteneva e portava illegalmente in luogo pubblico due bottiglie incendiarie tipo "molotov", da considerarsi arma da guerra (nella fattispecie, operando senza alcun legittimo titolo, portava le predette armi a bordo del proprio mezzo di servizio, quale agente della Polizia di Stato, dalla Questura di Genova a Piazza Merani e da lì le portava per un ulteriore tragitto fino a consegnarle a funzionari che si trovavano nei pressi del complesso scolastico Armando Diaz); fatto commesso abusando delle qualità di pubblico ufficiale ed in violazione dei doveri inerenti alla funzione esercitata.
In Genova il 21 ed il 22.7.2001.
GAVA Salvatore:
S) del reato di cui all'art. 609, 615 cp, 61 n. 2 c.p. perché, al fine di commettere i delitti di cui sub u) e v) di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in qualità di Commissario Capo della Polizia di Stato aggregato alla Questura di Genova al comando di più reparti composti complessivamente da oltre cinquanta appartenenti alla Polizia di Stato - eseguiva, abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni e al di fuori dei presupposti di legge, la perquisizione locale del complesso scolastico denominato " Diaz - Pascoli " sito in Via Cesare Battisti 6 in uso temporaneo al gruppo denominato "Genoa Social Forum" e la conseguente perquisizione. personale di gran parte degli occupanti l'edificio con contestuale arbitraria e violenta apprensione delle cose mobileirinvenute tra l'altro, apparecchi telefonici portatili, macchine fotografiche, videocamere, rullini, videocassette, parti interne di personal computers).
In Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
T) del reato di cui agli artt. 110, 40; 610, 61 n. 9 cp perché - durante le operazioni di perquisizione e nella qualità di cui al capo a) di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in concorso con non identificati esecutori materiali appartenenti ai reparti di cui al capo che precede o comunque non impedendo un evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire - costringeva con minaccia - consistita nell'urlare ordini in tal senso, brandendo i manganelli in dotazione - gran parte degli occupanti l'edificio a sedersi, inginocchiarsi o anche sdraiarsi a terra e a mantenere tale posizione per almeno mezz'ora; con l'aggravante di avere commesso il fatto con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
In Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
U) del reato di cui agli artt. 110, 40, 635 c.1 e c.2 n.3 in relazione all'art. 625 n.7, 61 n.9 c.p. perché - durante le operazioni di perquisizione e nella qualità di cui al capo S) di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in concorso con non identificati esecutori materiali appartenenti ai reparti di cui al capo che precede o comunque non impedendo un evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire - distruggeva e rendeva inservibili (spaccandoli a colpi di manganello e scaraventandoli a terra) alcuni personal computer, ed alcuni apparecchi telefonici di proprietà del Comune di Genova ed in uso temporaneo all'interno del complesso scolastico " Diaz - Pascoli " ai gruppi denominati "Genoa Social Forum " ed "Associazione Giuristi Democratici "; con l'aggravante di avere commesso il fatto su cose esistenti in edifici pubblici ed abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni;
in Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
V) del reato di cui agli artt. 110, 40, 314 c.p. perché - all'esito delle operazioni di perquisizione e nella qualità di cui al capo S di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in concorso con non identificati appartenenti ai reparti di cui al capo che precede o comunque non impedendo un evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire - si appropriava di parti interne (hard disk) di alcuni personal computers di proprietà del Comune di Genova ed in uso temporaneo all'interno del complesso scolastico "Diaz -Pascoli" al gruppo denominato " Associazione Giuristi Democratici ", apprese nel corso della perquisizione e delle quali quindi aveva il possesso o comunque la disponibilità per ragioni del suo ufficio;
in Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
FABBROCINI Alfredo
X) del reato di cui agli artt. 609, 615 cp perché al fine di commettere i delitti di cui sub w) e z) di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio- in qualità di Commissario della Polizia di Stato aggregato alla Questura di Genova al comando di alcuni uomini del Reparto Prevenzione Crimine Calabria, che operava unitamente ad altri reparti formando così un contingente composto complessivamente da oltre cinquanta appartenenti alla Polizia di Stato - eseguiva, abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni ed al di fuori dei presupposti di legge, la perquisizione locale del complesso scolastico denominato " Diaz - Pascoli" sito in Via Cesare Battisti 6 in uso temporaneo al gruppo denominato "Genoa Social Forum" e la conseguente perquisizione personale di gran parte degli occupanti l'edificio con contestuale arbitraria e violenta apprensione delle cose mobile rinvenute (apparecchi telefonici portatili, macchine fotografiche, videocamere, rullini, videocassette, parti interne di personal computers ecc.); in Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
Y) del reato di citi agli artt., 110, 40, 610, 61 n. 9 cp perché - durante le operazioni di perquisizione e nella qualità di cui al capo X di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in concorso con non identificati esecutori materiali appartenenti al reparti di cui al capo che precede o comunque non impedendo un evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire - costringeva con minaccia - consistita nell'urlare ordini in tal senso, brandendo i manganelli in dotazione - gran parte degli occupanti 1'edificio a sedersi, inginocchiarsi o anche sdraiarsi a terra e a mantenere tale posizione per circa mezz'ora; con l'aggravante di avere commesso il fatto con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni; in Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
W) del reato di cui agli artt. 110, 40, 635 c.1 e c.2 n.3 in relazione all'art. 625 n,7, 61 n.9 cp perché - durante le operazioni di perquisizione e nella qualità di cui al capo X di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in concorso con non identificati esecutori materiali appartenenti ai reparti di cui al capo che precede o comunque non impedendo un evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire - distruggeva e rendeva inservibili (spaccandoli a colpi di manganello e scaraventandoli a terra) alcuni personal computers ed alcuni apparecchi telefonici di proprietà del Comune di Genova ed in uso temporaneo all'interno del complesso scolastico "Diaz - Pascoli" ai gruppi denominati "Genoa Social Forum" ed "Associazione Giuristi Democratici"; con l'aggravante di avere commesso il fatto su cose esistenti in edifici pubblici ed abusando dei poteri inerenti alle sue funzioni
In Genova nella notte tra il 21 ed il 22 Luglio 2001.
Z ) del reato di cui agli artt. 110, 40, 314 c.p. perché - all'esito delle operazioni di perquisizione e nella qualità di cui al capo E di cui in ante indicato decreto e relativa richiesta di rinvio a giudizio, in concorso con non identificati appartenenti ai reparti di cui al capo che precede o comunque non impedendo un evento che aveva l'obbligo giuridico di impedire - si appropriava di parti interne (hard disk) di alcuni personal computers di proprietà del Comune di Genova ed in uso temporaneo all'interno del complesso scolastico " Diaz - Pascoli " al gruppo denominato "Associazione Giuristi Democratici", apprese nel corso della perquisizione e delle quali quindi aveva il possesso o comunque la disponibilità per ragioni del suo ufficio;
in Genova, nella notte tra il 21 ed il 22/7/2001;
Così come più puntualmente indicato nel decreto che dispone il giudizio ex art. 429 cpp, del 13/12/2004, che si allega al presente atto (ALL 1) per i suddetti capi d'imputazione e che costituisce parte integrante del presente atto, anche a fini motivazionali
per i seguenti
MOTIVI
Premesso che:
il Genoa Social Forum è una associazione di fatto che si è costituita con il fine di organizzare un Public Forum mondiale da svolgersi in Genova dal 16/07/01 al 22/07/01, in concomitanza del vertice G8, tenutosi in Genova nelle giornate del 19, 20, 21 Luglio 2001.
Come risulta dal programma del Public Forum nominato "UN MONDO DIVERSO E' POSSIBILE" l'obiettivo del GSF era di dare massimo risalto e visibilità esterna ai temi ed alle proposte alternative al G8; socializzare e rendere visibili i saperi e le culture del movimento; valorizzare la pluralità delle culture, degli approcci e delle esperienze che convergono a Genova; fare emergere voci e notizie sommerse di forte significato e importanza; mettere al centro esperienze e testimonianze di riscatto e di resistenza di base, soprattutto dal sud; garantire al movimento la possibilità di reagire in diretta al dibattito del G8; creare occasioni di conoscenza, scambio e confronto nel movimento; faciliare l'individuazione di piattaforme e di agende comuni.(ALLEGATO 2, bozza di programma del 24/04/01).
Il Forum prevedeva una serie di convegni, iniziative pubbliche, concerti, per tutta la settimana da Lunedì 16 Luglio alla Domenica 22 Luglio. (ALLEGATO 3, programma definitivo).
Dalle prime riunioni locali del Patto di Lavoro, dell'Ottobre 2000, cui parteciparono poche decine di associazioni, si è arrivati nel Luglio 2001 a ben 1184 adesioni di organizzazioni non governative, realtà sindacali e partiti, (di cui 171 straniere), a promuovere un Public Forum per una settimana con 200 relatori provenienti da tutte le parti del mondo, 50 dei quali dei paesi poveri del Sud. (ALLEGATO 4, elenco definitivo delle associazioni aderenti all'evento). Le manifestazioni organizzate nei giorni del 19, 20 e 21 Luglio hanno visto la partecipazione di 50 mila persone il 19 Luglio, ancor di più il 20 Luglio, fino agli oltre 300 mila del 21 Luglio (grande corteo del GSF), sempre in coerenza con la scelta originaria "pacifica e non violenta".
Il Public Forum è diventato dunque un evento unico nel suo genere, destinato ad avere una risonanza ed una visibilità mondiale, essendo la prima volta nella storia recente che si è creato un punto di incontro e di confronto a livello planetario tra centinaia di associazioni, in un'ottica di contestazione dei modelli di sviluppo mondiale attuali e di individuazione di modelli alternativi di sviluppo.
Come risulta dal Documento di Presentazione del Forum del 10/7/01 (ALLEGATO 5), "il vertice G8 rappresenta una grande sfida per tutte quelle organizzazioni che da tempo lavorano per affermare principi di giustizia sociale, di solidarietà e di uno sviluppo equo e sostenibile. Cooperazione internazionale, tutela ambientale, valorizzazione dei diritti di cittadinanza e dei lavoratori, promozione di modelli economici etici e solidali, sviluppo delle forme di convivenza multietniche e scambio intercultura, affermazione dei principi di pace e lotta alle ingiustizie delle organizzazioni della società civile, sono gli obiettivi del forum, per costruire dei modelli culturali diversi da quelli dominanti, al fine di costruire una società migliore".
Il rapporto con le istituzioni nazionali e locali è stato ricercato dal GSF nell'ottica della massima trasparenza delle sue azioni. Il GSF ha avuto otto incontri ufficiali di vertice con rappresentanti del Governo (5 con la presidenza del Consiglio Amato e 3 con la presidenza Berlusconi), oltre decine di riunioni operative sugli aspetti logistici.
Di concerto e con l'accordo dell'amministrazione locale (Comune, Provincia, Prefetto e Questore), sono stati assegnati spazi e strutture ove organizzare i convegni, e dove ospitare il pubblico che sarebbe affluito per partecipare al Forum; è stato altresì oggetto di numerosi incontri istituzionali, anche l'organizzazione delle manifestazioni di piazza del 19, 20, 21 Luglio .
Il GSF è stato l'unico interlocutore del Governo e delle istituzioni per la preparazione delle manifestazioni e delle iniziative di contestazione pacifica del Vertice del G8.
Al suo interno ha individuato quale portavoce unico il dr. Vittorio Agnoletto, presidente della LILA (Lega Italiana Lotta all'AIDS). La qualifica di Portavoce unico del GSF del sig. Agnoletto emerge dalla nutrita rassegna stampa che si allega, nonché dai verbali delle riunioni del GSF, preparatorie del Public Forum. In particolare, come si evince da un messaggio e-mail del 26/06/01 (ALLEGATO N. 14), nella riunione nazionale tenutasi a Roma il 25/6/01, Agnoletto è stato confermato portavoce del GSF. In tale occasione è stato altresì individuato un gruppo di 17 referenti d'area, rappresentativi delle varie realtà politiche ed associative nazionali, con i quali è stato preparato il Forum. Nel verbale si legge che "in ogni occasione, Agnoletto si consulterà con i referenti d'area per verificare quali comunicazioni e/o decisioni il GSF intenda adottare" .
Si precisa inoltre con Legge n. 251 del 3 Luglio 2001, (che prevedeva stanziamenti a favore degli enti locali della Regione Liguria al fine di allestire nei Comuni e nelle Province "spazi di servizio, aree e strutture attrezzate per l'accoglienza dei cittadini" che intendessero partecipare a iniziative e raduni in occasione del vertice G8) sono stati stanziati a favore degli Enti Locali della Regione Liguria 3 miliardi di lire, per allestire nei Comuni e nelle Province interessate spazi di servizio, aree e strutture attrezzate per l'accoglienza dei cittadini che intendevano partecipare ad iniziative o raduni in cui esprimere liberamente la propria opinione in merito al G8 .
In attuazione di quanto previsto dalla L. 3/7/2001 n. 251 il Comune di Genova aveva affidato al G.S.F., tra le altre strutture destinate allo svolgimento del Forum, il complesso scolastico di Via Cesare Battisti composto dalle scuole " Diaz-Pascoli" e "Diaz Pertini".
Si allegano i verbali di consegna al GSF, della scuola Diaz Pascoli di Via Cesare Battisti n.6 da parte del Comune di Genova, ed il verbale di ricognizione dei locali dell'Istituto. Si allegano altresì i verbali di consegna datati e 11 e 12 Luglio 2001 che danno atto della consegna operata dal Comune di Genova del materiale, informatico ed elettronico e strumentazioni di telefonia e di rete al G.S.F. (ALLEGATI N. 16 E 17).
L'intero edificio della scuola Pascoli, corredato dai computer, telefoni e materiale di cancelleria era stato così messo a disposizione del G.S.F., che in occasione dei giorni delle manifestazioni lo aveva eletto quale propria sede logistica ed organizzativa, e nella quale erano stati allestiti gli uffici dai quali venivano coordinate le iniziative e l'organizzazione del Forum, e ove si riunivano portavoce del movimento, esponenti politici; nella struttura si trovava altresì la sala degli avvocati che prestavano assistenza legale ai manifestanti, affidata all'associazione Giuristi Democratici, la sala medica assegnata al gruppo dei sanitari volontari del GSF, il Centro Stampa ove convergevano giornalisti e operatori, e dove venivano ospitate alcune emittenti radiofoniche, che trasmettevano in diretta l'andamento delle manifestazioni e delle altre iniziative.
La scuola Pascoli, così ufficialmente assegnata in uso al G.S.F., era dunque divenuta a tutti gli effetti la sede operativa pubblica e riconosciuta dell'associazione per tutta la durata del Forum.
Si provvede ad allegare rassegna stampa relativa ai giorni immediatamente precedenti il G8, dalla quale si evince chiaramente il fatto che le scuole di Via Cesare Battisti erano state elette dal GSF quale loro centrale operativa e sede del centro stampa e di tutte le altre attività necessarie all'organizzazione dell'evento (ALLEGATO N. 18, rassegna stampa dal 15 al 18 Luglio dei quotidiani Il Lavoro / Repubblica, Il Corriere della Sera, Liberazione, Il Corriere Mercantile).
Il plesso scolastico dei Via Cesare Battisti, composto da entrambe le scuole, era dunque per il periodo del vertice il quartiere generale del GSF, il suo centro direzionale; per tutta la settimana dal 14 al 22 luglio è stato frequentato dal migliaia di persone, tra organizzatori e semplici manifestanti.
Oltre alle due scuole di Via C.Battisti, sono state allestite per l'accoglienza e per le manifestazioni molte altre strutture, il che è indice della grande rilevanza dell'evento, anche in termini di partecipazione di pubblico .
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La costituzione di parte civile è volta ad ottenere il risarcimento di tutti i danni - patrimoniali - morali - esistenziali subiti dalla parte civile a seguito ed in dipendenza del comportamento delittuoso degli imputati descritto nel capo di imputazione.
Indubbio è il fatto che il Genoa Social Forum sia una associazione giuridica non riconosciuta, ex art. 36 c.c., non essendo necessario all'uopo né la forma scritta né altra formalità. Basta il sodalizio tra più persone, o associazioni, che intendono perseguire insieme un determinato scopo, che nella specie consisteva nell'organizzazione del Public Forum e delle manifestazioni di opposizione ai G8. L'associazione non riconosciuta, anche se priva di personalità giuridica, è un soggetto di diritto, fornito di una sua capacità processuale e sostanziale, che si esplica attraverso persone legate all'associazione da un rapporto organico.
E' riconosciuto a chiunque, (singoli, enti, associazioni riconosciute o non) abbia riportato un danno diretto ed immediato eziologicamente riferibile al fatto costituente reato, la legittimazione a esercitare l'azione civile in un processo penale per ottenerne il risarcimento. Il danno risarcibile deve necessariamente essere correlato alla lesione di un diritto soggettivo, il quale normalmente attiene al bene giuridico tutelato dalla norma.
Gli interessi perseguiti dall'associazione vengono dunque elevati al rango di diritti soggettivi e dunque giustiziabili ai sensi dell'art. 24 Cost., qualora essi siano riferibili ad una collettività limitata o particolare rispetto alla generalità dei soggetti. I criteri individuati dalla giurisprudenza perché una struttura soggettiva possa ritenersi centro di imputazione di un interesse, per cui se ne possa validamente ritenere esponente in campo sostanziale, e legittimata a portarlo nel processo, sono ravvisati nel fatto che l'interesse perseguito e fatto proprio come scopo specifico del sodalizio sia circostanziato dal punto di vista territoriale (criterio della vicinitas) e dal punto di vista storico.
Sotto questo profilo non pare dubbio neppure che il GSF sia portatore, in quanto organizzatore delle iniziative di opposizione al vertice G8 nel Luglio 2001 a Genova, di interessi sufficientemente circostanziati dal punto di vista storico e territoriale, e che gli stessi possano essere ritenuti veri e propri diritti soggettivi dell'associazione in senso sostanziale, suscettibili di tutela processuale.
E' stato inoltre ripetutamente riconosciuto dalla giurisprudenza che il valore dell'associazionismo, il quale trova il proprio fondamento nell'art. 2 Cost., quale luogo di svolgimento della personalità umana, ha un senso nel raggiungimento del proprio scopo. Il raggiungimento di tale scopo integra la "personalità" dell'associazione; da ciò discende che i pregiudizi arrecati a tale conquista si risolvono in lesioni di tale personalità.
Ogni pregiudizio a questa finalità che esprime l'affectio societatis, comporta un danno non patrimoniale per la frustrazione e l'afflizione degli associati.
Quando un fatto reato pregiudica l'interesse perseguito dall'associazione, provoca un danno diretto ed immediato alla personalità della stessa, eziologicamente collegato al fatto reato.
La legittimazione a costituirsi parte civile deriva pertanto sia dalla tutela del diritto assoluto perseguito dall'associazione, sia dalla protezione del diritto della personalità per il discredito derivante alla propria sfera "funzionale" (si veda Pretura Rho 28/1/1993, Cass. n. 3503/1996, Cass. n. 1187/1994, Corte di Assise Campobasso 13/06/1989, Cass. n. 1719/1990, Cass. Sez. III del 21/5/1993, Trib. Monza 30/11/1993, Cass. n. 8699/1996, N. 10956/1992; Cass. N. 5230/1993 - ALL 20).
La costituzione di parte civile delle associazioni è dunque possibile quando dall'offesa all'interesse derivi, in modo diretto ed immediato, una lesione del diritto di personalità del sodalizio, con riferimento allo scopo ed ai suoi componenti; essa tutela l'interesse collettivo, soggettivizzato e personificato che si distingue tanto dal generico interesse diffuso, quanto dall'interesse dei singoli soggetti che aderiscono all'ente rappresentativo.
Il Genoa Social Forum ritiene pertanto, in ragione di quanto sopra, di essere legittimato a costituirsi parte civile nel presente procedimento penale nei confronti di tutti gli imputati, per tutti i reati loro ascritti, avendo il loro comportamento criminoso gravemente ferito la "personalità" dell'ente, pregiudicando il perseguimento del suo scopo ed il raggiungimento dell'interesse collettivo oggetto della sua propria esistenza; con la conseguenza, per dirlo con i termini usati dalla richiamata giurisprudenza, di un discredito derivante alla propria sfera funzionale, e di una frustrazione ed afflizione degli associati.
Ulteriore motivo di legittimazione alla costituzione di parte civile va ravvisato nella necessità di tutelare gli interessi assoluti perseguiti dall'associazione, ed i diritti fondamentali di cui si è fatto portatore il GSF nel promuovere ed organizzare le iniziative di contestazione al G8 e di promozione di modelli di sviluppo socio - economico alternativi rispetto a quelli promossi degli stati più industrializzati.
Alcuni dei reati commessi nella scuola Pascoli, vedono inoltre il GSF assumere la qualità di parte offesa, oltre che danneggiata, essendo i reati commessi su beni e attrezzature in possesso dello stesso GSF, strumentali all'esercizio della sua attività.
L'esponente, pertanto, si ritiene a pieno titolo legittimato a costituirsi nel presente giudizio, a mezzo del proprio legale rappresentante, per il risarcimento di tutti i danni non patrimoniali e patrimoniali, che le sono stati procurati dagli odierni imputati nel corso delle perquisizioni effettuate nelle scuole Diaz Pertini e Diaz Pascoli.
IN MERITO A QUANTO ACCADUTO NELLA SCUOLA PASCOLI
La scuola Pascoli, come risulta dal capo di imputazione, dalla rassegna stampa che si produce, dalla memoria prodotta dai PM nel corso dell'udienza preliminare, nonché da tutti gli altri elementi già allegati agli atti del presente giudizio, e come verrà meglio confermato dall'attività istruttoria che sarà svolta nel corso del dibattimento, era a tutti gli effetti il quartier generale del GSF, nel quale come detto, erano tra l'altro situati il centro stampa (media center), la sala avvocati, la sala medica e ivi convergevano tutte le attività di organizzazione del Forum.
Come risulta dal decreto che dispone il giudizio, i sig.ri Gava Salvatore e Fabbrocini Alfredo, imputati per i reati di cui agli articoli 609, 615, 610, 635, 314 cp, descritti capi S, T, U, V (Gava), e X, Y, W e Z (Fabbrocini), al comando dei rispettivi reparti di polizia, eseguivano con abuso di potere una perquisizione locale del complesso Diaz - Pascoli.
Durante tale perquisizione, del tutto arbitraria, sottoponevano a perquisizione personale gran parte degli occupanti, sottraevano le cose mobili da questi detenute (telefoni portatili, videocamere, macchine fotografiche, rullini, videocassette, parti interne di personal computer), e li costringevano con la minaccia ad inginocchiarsi e a sdraiarsi per terra.
Tali reati, secondo il capo di imputazione sono stati commessi al fine di distruggere e danneggiare attrezzature in dotazione del GSF e dei Giuristi Democratici, quali telefoni e computers, nonché per sottrarre gli hard disk di alcuni computer.
Il GSF ritiene di essere parte offesa e soggetto danneggiato dai reati di cui agli art. 615 cp essendo la violazione di domicilio commessa ai danni dello stesso GSF che deteneva tali spazi del tutto legittimamente in base ad un regolare atto di consegna del Comune di Genova; con la consegna dell'Istituto, è stata trasferito al GSF, il diritto di utilizzare l'immobile nella sua interezza, per lo svolgimento della sua attività istituzionale. Nella scuola Pascoli è stata dunque collocata la sede del GSF, e vi avevano trovato sistemazione, tutte le attività sopra descritte. Non pare dubbio dunque il fatto il reato sia stato posto in danno direttamente del GSF, in quanto la nozione di "domicilio" o di "privata dimora", oggetto di tutela ex art. 614 e 615 cp, si estende a qualsiasi luogo adibito all'esercizio di un'attività che si ha il diritto di svolgere liberamente e legittimamente senza turbamenti da parte di terzi, ai quali può essere vietata l'introduzione o la permanenza nel luogo (Cass. N. 167811/1985).
L'interesse oggetto della protezione penale non è già un diritto reale, né altro diritto patrimoniale qualsiasi, bensì un interesse di libertà individuale (v. Manzini Manuale di Diritto Penale pag. 858, ALL 18 BIS), di cui possono essere legittimamente titolari oltre che le persone fisiche anche le persone giuridiche o, come nella fattispecie le associazioni.
Nella specie è evidente la legittimità della detenzione dei locali da parte del GSF, e l'abuso di potere posto in essere con la perquisizione, avvenuta, secondo il capo di imputazione, al di fuori dei presupposti di legge, e in ordine alla quale, a quanto risulta, non è stato neppure compilato un verbale delle operazioni compiute.
Analogamente, risulta parte offesa e danneggiata il GSF in ordine ai reati di cui agli art. 635 cp, in quanto i beni distrutti o danneggiati quali telefoni o personal computers, erano stati dati in uso al GSF, il quale a sua volta aveva concesso l'utilizzo di una parte di essi all'associazione Giuristi Democratici, per lo svolgimento dell'attività programmata. E' evidente anche in questo caso il danno arrecato all'esponente, con la perdita dei dati raccolti sui computer utilizzati sino a quel momento, e l'ingiusta aggressione posta in essere nei confronti di beni indispensabili allo svolgimento della sua attività.
Si sottolinea inoltre che nei personal computer utilizzati dal GSF, erano stati inseriti dati, immagini, informazioni, che in quanto creati e realizzati dall'associazione nell'esercizio della sua attività sono da considerarsi a tutti gli effetti beni mobili, oggetto della tutela di cui all'art. 635 cp.
Quanto alla violenza privata e alla perquisizione personale arbitraria di cui agli art. 609 e 610 cp, l'esponente ritiene che, in ragione dei principi sopra enunciati in ordine alla legittimazione a costituirsi parte civile degli enti esponenziali di interessi collettivi, sussistano senz'altro i presupposti per ritenere che il fatto di avere eseguito tale perquisizione nei confronti di gran parte delle centinaia di persone che occupavano l'edificio, e aver costretto gran parte delle persone ivi presenti ad inginocchiarsi o a sdraiarsi per terra per un lungo periodo, abbia concretizzato una grave aggressione all'attività che quelle persone stavano svolgendo nell'interesse comune del Social Forum. Si sottolinea che le persone presenti nella sede erano tutte coinvolte, in misura maggiore o minore, in attività di organizzazione del Forum (avvocati, mediattivisti, medici, politici, membri delle associazioni aderenti al Forum etc.), che si sarebbe dovuto concludere il giorno successivo.
Frustrato dunque nella sua personalità e screditato nello svolgimento della propria sfera funzionale, il GSF risulta dunque legittimato a chiedere il risarcimento del danno subito in conseguenza dei reati contestati agli imputati.
Si sottolinea che la costituzione di parte civile è dettata altresì dalla necessità di tutelare gli interessi perseguiti dal GSF, uno su tutti la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero pacificamente, nel rispetto delle leggi, nella fattispecie in forma associativa ed organizzata, anche in modo critico verso le istituzioni e la politica perseguita dalle stesse; cosa che costituisce peraltro l'essenza di ogni regime democratico quale si fregia di essere quello cui apparteniamo.
Si sottolinea che anche i reati relativi alla distruzione e danneggiamento delle attrezzature affidate ai Giuristi Democratici, hanno colpito direttamente lo stesso GSF, che aveva affidato a tale associazione la gestione dell'assistenza legale, che veniva svolta dunque nell'interesse e su incarico dell'esponente. Agli avvocati sono stati distrutti computer, telefoni, sottratti componenti interne di computer, sottratto il materiale cartaceo sul quale erano annotati nomi, testimonianze, denunce di episodi di negazione dei diritti occorsi ai manifestanti durante le giornate precedenti ad opera delle stesse forze dell'ordine.
QUANTO AI FATTI ACCADUTI NELLA SCUOLA DIAZ PERTINI
Il GSF propone la presente costituzione anche per il risarcimento dei danni morali e materiali subiti in conseguenza dei reati commessi durante l'irruzione nella scuola Diaz Pertini, distante di soli pochi metri dalla scuola Pascoli.
Come sopra visto, l'intero plesso scolastico di Via Diaz, composto dalle scuole Pertini e Pascoli, era di fatto stato eletto dal GSF quale proprio quartier generale, anche in ragione del fatto che molti dei frequentatori abituali della scuola Pascoli, ove veniva gestito il Public Forum, e le manifestazioni, trovavano ospitalità ed alloggio nell'antistante scuola Pertini.
Analogamente a quanto accaduto per la scuola Pascoli i reati commessi in danno degli occupanti della scuola costituiscono una evidente e gravissima aggressione all'associazione ed allo scopo dalla stessa perseguito.
Trattasi di reati di falso ideologico in atto pubblico (479 cp) calunnia (368 cp), abuso 323 (cp), lesioni aggravate (582, 583, 585 cp), commessi da parte degli altri 25 imputati del presente procedimento, ad esclusione del n. 28 di cui al capo di imputazione, Fazio Luigi.
La perquisizione ex art. 41 Tulpss operata da oltre 200 operatori, ufficiali ed agenti della Polizia Giudiziaria, ha portato, come si evince dalla lettura del capo di imputazione:
all'arresto indiscriminato in flagranza di tutti i suoi occupanti, 93 persone in tutto, in macroscopica assenza di elementi che giustificassero l'adozione di tale misura nei confronti di ciascuna delle predette persone;
alla denuncia degli stessi per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio;
alla inflazione di lesioni in alcuni casi gravi, a 87 persone su un totale di 93 arrestati;
al fine di procedere agli arresti è stato falsamente attestato
di avere incontrato fuori e dentro la scuola una violenta resistenza da parte degli occupanti,
di avere rinvenuto armi utilizzate come armi improprie,
di avere rinvenuto due bottiglie incendiarie
che un ignoto aggressore aveva vibrato una coltellata all'altezza del torace all'agente Massimo Numera,
Secondo la ricostruzione fatta dai PM trattasi di fattispecie criminose poste in essere dagli imputati in modo teleologicamente e dolosamente strumentale "...per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati in occasione dell'irruzione all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) alla quasi totalità di costoro e, pertanto, per assicurare l'impunità dei reati commessi..." (capo A), ed ancora "....al fine di costruire un compendio probatorio a carico di tutti i predetti arrestati e, quindi, per commettere il reato di cui al capo d'accusa sub G), nonché per giustificare la violenza usata nei confronti dei medesimi arrestati durante le fasi d'ingresso all'interno dell'istituto e la causazione di lesioni (molte delle quali gravi) a ottantasette di costoro, inferte in massima parte da appartenenti al Reparto di cui aveva il diretto comando e, pertanto, per assicurare a se stesso e ad altri pubblici ufficiali l'impunità dei reati coli commessi, attestato fatti o circostanze non corrispondenti al vero nella relazione di servizio diretta al Questore di Genova ed allegata agli atti trasmessi all'A.G. in relazione all'arresto di Albrecht Thomas ed altri 92..." (capo F), "...per assicurare l'impunità dei reati commessi...in relazione all'arresto di Albrecht Thomas ed altre novantadue persone...attestavano fatti e circostanze non corrispondenti al vero..." (capo C); gli imputati, inoltre, eseguivano "... una perquisizione ad iniziativa..." a seguito della quale "...in dolosa violazione di norme di legge..." "...eseguivano l'indiscriminato arresto in flagranza di tutte le persone trovate al momento all'interno del medesimo edificio...così intenzionalmente cagionando alle stesse un danno ingiusto consistito nella privazione della libertà personale...senza disporre per ognuno di loro di concreti elementi..." (capo E).
Lo stesso si evidenzia in merito ai delitti di calunnia contestati agli imputati ai capi B), D), G), L), N), O) e Q).
Anche in relazione a quanto accaduto nella scuola Diaz Pertini, sussiste ad avviso dell'esponente, la legittimazione a costituirsi parte civile, per motivi analoghi a quelli posti in evidenza per la scuola Pascoli.
E' evidente infatti che gli atti criminosi per cui si procede, in quanto posti in essere contro la totalità degli occupanti la scuola Diaz Pertini (se si pochi fortunati che non hanno subito alcuna lesione), in quanto gli stessi sono stati arrestati in massa, e denunciati indiscriminatamente, concretano un'aggressione oltre che nei confronti dei singoli, nei confronti dello stesso GSF.
Non è dato individuare altro collegamento tra i soggetti arrestati, feriti, denunciati, abusati, se non il fatto che gli stessi trovavano riparo quella notte in una delle strutture assegnate al GSF dall'amministrazione per l'accoglienza dei manifestanti. Tutte le 93 persone in questione erano venute a Genova da altre città, paesi e continenti diversi, per partecipare alle manifestazioni organizzate dal GSF, e contestare in maniera pacifica la politica ed il modello di sviluppo perseguito a livello mondiale dai G8.
Gli agenti ed i funzionari di PS, non hanno fatto alcuna distinzione tra gli occupanti, operando il loro arresto e denuncia in massa. L'unico elemento pertanto che qualificava le parti offese dei reati commessi dagli odierni imputati, è proprio il fatto che essi stessero partecipando alle iniziative organizzate dal GSF, aderissero alle sue attività, ne condividessero gli scopi, ne facessero propri i contenuti.
Nel verbale di arresto del 22/07/01, si legge che l'edificio scolastico, a seguito dell'aggressione ad una vettura della polizia avvenuta alcune ore prima (aggressione rilevatasi inesistente, come accertato in fase di indagine), era stato ritenuto il "rifugio della frange estreme". Si legge nel verbale anche che la violenta resistenza degli occupanti, il rinvenimento all'interno della sede di numerosi corpi di reato, il materiale sequestrato, costituiscono prova che l'edificio fosse indispensabile "per il necessario supporto logistico e per rendere quindi concretamente attuabile il comune programma associativo realizzato attraverso la consumazione dei delitti di devastazione e saccheggio, e comunque fosse il luogo destinato alla pianificazione strategica ed al materiale confezionamento da parte di tutti i presenti all'interno dell'edificio degli strumenti destinati all'offesa delle forze di Polizia".
Il collegamento tra la perquisizione della scuola Diaz Pertini e la Scuola Pascoli ove trovava sede il GSF, è stato ripetutamente sottolineato dai PM nella memoria prodotta nel corso dell'udienza preliminare, nella quale si afferma (pag. 18 e segg.), che è pacifico che la perquisizione, per come fu programmata, non dovesse riguardare i locali costituenti la sede amministrativa del GSF, ma è altrettanto innegabile che la contiguità degli edifici rendeva del tutto formale la distinzione. Lo stesso responsabile della Digos genovese, il dr. Mortola, come emerge dalle dichiarazioni rilasciate nel corso del suo interrogatorio, era ben consapevole della delicatezza della situazione, proprio in relazione alla possibilità che l'operazione programmata evidenziasse non solo la contiguità degli edifici ma la "contiguità", delle varie componenti del movimento antagonista alle frange della contestazione violenta" (pag. 18 Memoria PM) .
Gli stessi PM affermano inoltre che (v. pag. 16 Memoria dell'udienza preliminare) "quanto successo di fronte al complesso scolastico Diaz, .....sia stato un'occasione pretestuosa per imbastire .... una perquisizione in massa proprio nei centri di organizzazione della contestazione al Vertice del G8". I PM ritengono inoltre non credibile che i funzionari di PS intervenuti in Via Battisti non fossero consapevoli che la perquisizione "avrebbe interessato direttamente o indirettamente proprio la sede ed il centro operativo del GSF".
Per le ragioni di cui sopra, accusare tutte le persone ospitate nella sede del GSF di associazione per delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio, ha comportato una generale criminalizzazione dell'intera associazione.
Si riporta parte della rassegna stampa apparsa sui principali quotidiani nazionali i giorni 22 e 23 Luglio 2001 (all n. 21), dalla quale risulta chiaramente che il Blitz in entrambe le scuole è stato diretto contro la sede del GSF, tanto che da più parti, ivi compresa la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri, a seguito degli arresti operati e della tipologia dei reati contestati, è stata espressamente sostenuta la collusione tra il GSF ed i gruppi violenti apparsi in quei giorni a Genova.
Il Secolo XIX del 22/7/01: pag. 1 - assalto al Genoa Forum, irruzione nella notte. Pag. 3 perquisita le sedi di Genoa Social Forum e Tute Bianche.
Il Corriere della Sera 23/7/01: pag. 1 - sottotitolo: il centrosinistra: indegno il blitz notturno contro il social forum. Berlusconi: coprono i violenti. pag. 3 - LA POLIZIA : siamo stati costretti ad usare la forza; il Vicecapo Andreassi sugli scontri nella sede del GSF: dentro c'erano Tute nere. Blitz pronto da ore
Il Manifesto 23/7/2001 pag. 1 - il g8 e' finito. lo ha chiuso la rnotte di rappresaglia della polizia contro la sede del genova social forum un attacco di stile cileno cui sono seguiti rastrellamenti e violenze. Pag. 2 - descrive il blitz nel quartier generale del Genoa Social Forum Pag. 5 - Berlusconi : il GSF? Colluso con i violenti.
Il Giornale 23/7/01 pag. 9 - Molotov e mazze nel "covo" dei pacifisti.
La Stampa 23/7/01 pag 6 - nel testo articolo: "è una notte dura quella che i fari degli elicotteri della polizia illuminano in via Cesare Battisti, nella zona bene di Albaro, dove ha sede il "quartier generale del Genoa Social Forum". Sottotitolo "la polizia: lì c'era un covo che ospitava tute nere". Sottotitolo: Nel bottino di guerra sequestrato al GSF : Coltelli, molotov e occhialini dal Sub.
Non vi è dubbio dunque che il blitz abbia avuto ad oggetto l'intero plesso scolastico di Via Battisti ove aveva sede il quartiere generale del Genoa Social Forum, composto dalle due scuole e dai loro occupanti.
E' evidente inoltre che il danno arrecato al GSF deve essere valutato in relazione all'operazione complessiva, ed al discredito che la stessa ha gettato su tutta la struttura organizzativa del GSF, pregiudicando in modo grave il raggiungimento degli scopi da esso perseguiti.
Devastato e compromesso in modo irreparabile lo scopo propositivo per il quale tanto aveva lavorato il GSF, al fine di creare un luogo di incontro di culture ed esperienze diverse provenienti da i più diversi angoli del mondo, un laboratorio nel quale fare crescere delle proposte alternative fondate sulla solidarietà e sulla cooperazione internazionale.
Il blitz operato quella notte ha proposto all'opinione pubblica un'immagine della sede del GSF quale un "covo" di finti pacifisti armati fino ai denti, i reperti sequestrati dalla Polizia vengono definiti come un "bottino di guerra" etc.
Mortificato e avvilito oltre che nell'immagine dell'opinione pubblica anche rispetto ai suoi stessi aderenti, che a seguito di quella notte si sono sentiti qualcosa di più che semplicemente frustrati e afflitti (condizione ritenuta sufficiente dalla giurisprudenza per legittimare la costituzione di parte civile delle associazioni), essendo stati molti di essi massacrati fisicamente ed accusati ingiustamente di gravissimi reati.
Anche in relazione ai reati posti in essere dagli odierni imputati presso la Scuola Pertini si rende pertanto necessaria la costituzione di parte civile al fine chiedere la riparazione di quei valori fatti propri dal GSF quale scopo essenziale della propria esistenza, primo tra i quali il diritto di manifestare pubblicamente e pacificamente la propria contestazione alle scelte politiche dei G8. Valore compromesso e calpestato dai reati per cui si procede.
Si sottolinea che successivamente al blitz alla scuola Diaz l'attività del GSF, che avrebbe dovuto essere volta a coltivare gli spunti e le proposte emerse nel corso del Public Forum, a promuovere con maggior entusiasmo e vigore le attività per cui era nato (vista la straordinaria partecipazione di pubblico e di relatori), si è dovuta concentrare necessariamente sulla primaria necessità di fare luce su quanto accaduto in Via Battisti nella notte tra il 21 ed il 22 Luglio 2001, al fine di perseguire gli autori dei reati oggi imputati, e al fine di difendere i propri aderenti dalle infamanti accuse loro rivolte dagli ufficiali di polizia, anche al fine, di tutelare la propria immagine e la propria onorabilità, così gravemente compromessa.
Si precisa che i procedimenti a carico dei 93 arrestati, indagati per associazione per delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio, sono stati definitivamente archiviati solo nel mese di Dicembre 2004, e che pertanto, fino a quel momento è rimasta di fatto pendente l'ipotesi che il GSF offrisse ospitalità ai soggetti organizzatori della contestazione violente, ovvero che fosse stato egli stesso colluso e connivente con questi soggetti.
Tanto che come forse non era prevedibile prima del Forum, lo sforzo del GSF nei mesi e negli anni successivi al G8 di Genova è stato concentrato sulla documentazione delle violazioni dei diritti fondamentali dell'uomo, della libertà di manifestazione del pensiero e di associazione che si sono manifestate in Genova nel Luglio del 2001; fatti che sono stati considerati da Amnesty Internazionale "la più grave rottura verificatasi all'interno di un ordinamento democratico dal dopoguerra ad oggi", e tali da meritare la censura dello stesso Parlamento Europeo che nella Risoluzione n. A5-0451/2002 sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea (2001) (2001/2014(INI), al capo 44, ha espressamente deplorato le sospensioni dei diritti fondamentali avvenute durante le manifestazioni pubbliche, ed in particolare in occasione della riunione del G8 a Genova, come la libertà di espressione, la libertà di circolazione, il diritto alla difesa, il diritto all'integrità fisica;
L'opera di documentazione e denuncia del GSF ha prodotto la redazione del Libro Bianco del GSF, realizzato ad oltre un anno di distanza dai fatti per cui oggi si procede che si allega (all n. 23).
Si riserva la quantificazione di tutti i danni patrimoniali, non patrimoniali, esistenziale e morali subiti in conseguenza delle condotte delittuose poste in essere dagli imputati alle conclusioni che si presenteranno all'esito del giudizio, alla luce dei dati probatori documentali e testimoniali che verranno acquisiti. Si allegano dichiarazioni sottoscritte dai referenti d'area del GSF, a mezzo delle quali viene espressamente delegato il portavoce unico Vittorio Agnoletto a costituirsi parte civile nel procedimento penale in esame (all n. 24).
Si allega:
1) Decreto che dispone il giudizio;
2) Bozza di programma;
3) Programma definitivo del GSF;
4) Elenco definitivo delle Associazioni;
5) Presentazione del GSF;
6) Incontro con il Prefetto;
7) Ansa del 24/06/01;
8) Ansa del 28/06/01;
9) Richiesta di incontro con il candidato Premier (29/03/01);
Dal n.10) al n.11ter) Richieste di autorizzazioni per le manifestazioni di piazza;
12) Mail del 30/06/01 sull'incontro con il Prefetto;
13) Verbale della riunione del GSF del 31/07/01;
13 bis) Lettera Regione Liguria del 13/07/01;
14) Mail del 26/06/01;
15) lettera del GSF del 31/8/01;
16) e 17) Verbali
di consegna all'Istituto Pascoli e materiale informatico;
18) Rassegna stampa relativa ai giorni dal 15 al 18 luglio 2001;
18 bis) Estratto dal manuale di Manzini;
19) Elenco dei siti di accoglienza;
20) Giurisprudenza;
21) Rassegna stampa relativa ai giorni dal 22 al 23 luglio 2001;
22) Rassegna stampa relativa ai giorni dal 24 al 31 luglio 2001;
23) Libro Bianco
24) deleghe referenti d'area del GSF al Portavoce Unico Vittorio Agnoletto, a costituirsi parte civile nel procedimento penale di cui è causa.
Genova lì 10/03/05
Avv. Dario Rossi