Per il mese di ottobre 2001 i Giuristi Democratici avevano organizzato un ciclo di conferenze con alcuni avvocati turchi impegnati nella difesa dei diritti umani, ma la repressione in Turchia impedisce di realizzare gli incontri
DOVEVANO ESSERE QUI
A seguito della brutale repressione che nel dicembre 2000 ha portato in Turchia
alla morte di decine di detenuti letteralmente bruciati vivi e alla tortura
applicata a centinaia di altri reclusi trasportati nelle carceri speciali
denominate F-type una delegazione di avvocati italiani del Coordinamento
Nazionale Giuristi Democratici si è recata nel febbraio di quest'anno a
Istanbul per una serie di incontri con rappresentanti dell'Ordine degli
Avvocati di Istanbul, con altre Associazioni di legali, di familiari dei
detenuti e con i rappresentanti delle Organizzazioni che si battono contro la
violazione dei diritti umani.
Tutt'ora è in corso, nella assoluta indifferenza dei paesi democratici, lo
sciopero della fame dei detenuti che protestano per le inaccettabili
condizioni di reclusione e dei loro familiari, protesta che ha già provocato
altre decine di vittime.
Prosegue altresì la sistematica violazione dei diritti umani che ha
ripetutamente portato alla condanna dello Stato turco da parte della Corte
Europea ( negli ultimi mesi sono state comminate altre sette condanne a morte).
Drammatica è anche la situazione di molti avvocati che subiscono in prima
persona la compressione del diritto irrinunciabile di difesa, negato alle
persone sottoposte a processo anche impedendo il libero esercizio
dell'attività di difesa.
Ad oggi sono duecento circa gli avvocati sottoposti a procedimento penale per
avere tentato di svolgere senza condizionamenti il loro mandato difensivo. .
La storia dell'avvocatura turca e curda è, per molti aspetti, purtroppo, una
delle più coraggiose, sia per il numero delle vittime sia per l'abnegazione e
la coerenza che ne caratterizzano l'operato.
In questo spirito, e raccogliendo la richiesta degli interlocutori turchi, la
delegazione del Coordinamento Giuristi Democratici aveva formulato per
settembre l'invito alla associazione di giuristi TOHAV di inviare in Italia
dei rappresentanti per incontrare i giuristi italiani in varie città, tra cui
Bologna, per discutere ed approfondire i temi delle garanzie democratiche,
della tutela dei diritti di difesa, delle condizioni di detenzione in Turchia.
Ma ulteriori drammatici eventi hanno impedito che questo incontro si svolgesse.
Il primo settembre, durante l'immensa marcia per la pace che si è svolta in
Turchia, nella sola città di Ankara , duemila persone sono state arrestate (e "
ospitate" per l'evenienza nello stadio ) e tra questi uno degli avvocati
dell'associazione Tohav , poi liberato.
Il 15 settembre è stata arrestata l'intera delegazione di osservatori europei
che si trovava ad Istanbul per incontrare l'associazione dei familiari dei
detenuti in sciopero della fame, e tra questi l'Avv. Marcel Bossonet di
Zurigo, poi rilasciato.
Il clima di intimidazione crescente nei confronti di chi intende tutelare i
diritti dei cittadini ha impedito la realizzazione di questo incontro. Crediamo
necessario lo sforzo comune di tutti, istituzioni, associazioni e singoli,
perché il diritto di difesa sia davvero garantito, e affinché la Turchia si
adegui alle Convenzioni europee
Coordinamento Nazionale Giuristi Democratici