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 Ricorso contro l'ordinanza sui lavavetri

Pubblicato da Redazione 17-10-2007 10:39
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Comunicato dei GD romani sul ricorso presentato avanti al T.A.R. di Firenze per l'annullamento della nota ordinanza contro i lavavetri.

Si è tenuta ieri 16 ottobre, presso il TAR di Firenze, l'udienza di sospensiva relativa all'ordinanza del Sindaco di Firenze conosciuta come ordinanza "anti-lavavetri". Come noto, in base a questa ordinanza (così come ad altro analogo provvedimento già ritirato), l'esercizio del mestiere di lavavetri diveniva reato.

Alcuni lavavetri, patrocinati da legali aderenti all'Associazione Giuristi Democratici, nonché le Associazioni Antigone e Progetto Diritti, con il sostegno del Partito della Rifondazione Comunista, avevano impugnato il provvedimento sostenendo, tra l'altro, che ai Sindaci non è consentito introdurre nuove figure di reato.

Il pomeriggio precedente all'udienza il Sindaco di Firenze, presagendo l'annullamento del provvedimento, si è affrettato a ritirarlo e, per salvare le apparenze, ha emesso una nuova ordinanza (la terza sull'argomento...) eliminando il riferimento al codice penale.

In questo modo, il primo obiettivo del nostro ricorso è raggiunto. Come sosteniamo da sempre, è sbagliato generalizzare le colpe, ed è altrettanto sbagliato individuare categorie di persone cui attribuire la colpa dei disagi avvertiti dai cittadini. Il senso del nostro ricorso era, ed è, sottolineare l'esigenza che le istituzioni repubblicane siano in grado, in primo luogo, di dare una risposta sociale ai problemi. In secondo luogo prevenire, e se del caso sanzionare, i singoli comportamenti antigiuridici. Questo, però, con i mezzi già previsti dall'ordinamento.

In altri termini, il singolo lavavetri che si mostrasse minaccioso o violento, dovrà essere sanzionato, anche penalmente, senza che ciò tracimi in forme di reazione verso tutti gli altri, che violenti non sono. L'insegnamento della scienza giuridica democratica è che non è mai una categoria, una fede religiosa, una nazionalità ad essere violenta, ma che il diritto deve verificare sempre e solo le responsabilità personali.

Senza dimenticare che è poi compito della società civile accompagnare queste persone, spesso in fuga da realtà drammatiche quando non tragiche, verso occupazioni più dignitose che assicurino loro il sostentamento.

E senza dimenticare che lo spirito e la lettera della Carta costituzionale devono sempre informare tutti gli atti giuridici, ivi compresi quelli amministrativi di competenza locale. Ciò comporta che la risposta sociale va sempre anteposta a quella repressiva, specie in presenza di amministrazioni progressiste. E significa anche che essere di sinistra —o di centrosinistra— è più difficile che essere di destra, e che governare a nome della sinistra —o del centrosinistra— è più complesso che governare a nome della destra.

Ass. Giuristi Democratici —sez. di Roma